Su Fumo di China, in edicola questo mese, c’è una lunghissima intervista al sottoscritto, curata dall’ottimo Davide Barzi, si parla di un sacco di cose, e mi sembra di essere riuscito a non dire troppe scemate.
Accompagnano l’intervista, pagina dopo pagina, dei Box aggiuntivi, dove altri autori parlano di me, sono: Luca Bertelè, Mauro Boselli, Tito Faraci e Roberto Recchioni.
Fino all’uscita non ho voluto sapere che cosa dicessero in quei Box, ho preferito la sorpresa.
E che sorpresa!
Insomma, spero davvero di meritarmi tutti quei complimenti e tutto quell’affetto!
Grazie.
Nel complesso, non mi aspettavo che l’elemento cabaret fosse così presente, oddio, è comunque una parentesi della mia vita, per cui è giusto che ci sia, ma non credevo che fosse stato così importante (nel bene e nel male) anche per chi mi stava vicino, ma a quanto pare lo è stato.
A questo punto mi sembra corretto dirlo, in quelle pagine io faccio un po’ la figura dell’eroe, di quello che se ne è andato via intriso di fighezza.
In verità, me ne sono andato con le ossa tritate, l’amore per i fumetti, grazie a Dio ricambiato, era l’unica cosa che poteva salvare il mio equilibrio mentale, la mia è stata una scelta dolorosa, violenta e drammatica.
Ancora più violento è stato il mantenere fede a quella scelta, rifiutare tutte le proposte successive, nicchiare al telefono con il Signore dei Comici, salutare garbatamente l’emissario della Signora dei Comici, fare l’ennesima figuraccia (scusami, F.) con un uomo gentile che arrivava nel momento sbagliato.
Non sono così figo come dicono loro in quell’articolo, forse, l’unica cosa buona è stata quella di trovare il coraggio di mollare quando le cose andavano bene, nella fase ascendente della sinusoide, facendo anche un po’ di casino, ma senza sbattere la porta.
I fumetti non sono un ripiego, come senz’altro avranno pensato i maligni, ma sono una parte integrante della mia vita, se ora vivo e lotto insieme a voi, il merito va unicamente alla forza che il media trasmette.
E’ come nelle storie d’amore un po’ complicate, magari puoi anche andare in giro a fare all’ammore con qualcun’altra, ma quando ti rendi conti di amare Sally, poi torni da lei, di corsa, a capodanno.
Tornando (appunto) a Fumo di China…
La copertina di Luca Rossi è spettacolare, dentro, in un articolo su di lui, c’è un terrorizzante disegno di bambinamutantebrividosa che non avevo mai visto, ma perché si parla di Luca Rossi e di Diego Cajelli?
Perché a breve, uscirà un Dampyr che abbiamo fatto assieme, e poi, ormai possiamo dirlo…
Pulp Stories verrà ri editato in volume!
Una versione TP, balenottero, rivedutina e corretta, pettinata e tirata a lucido per la grande occasione del decimo anniversario dalla sua prima uscita!
Olè!
Parleremo diffusamente, in un prossimo articolo, del lavoro che stiamo facendo sulle tavole di Pulp Stories.
Un ultima cosa…
Nell’intervista si parla del mio rapporto con il mio Blog, l’intervista è stata fatta a Luglio, Diegozilla aveva apena aperto, e io non avevo la minima idea che questo blog diventasse ciò che è diventato…
Chiaramente, è tutto merito vostro.