Messaggio alla nazione di Roberto Recchioni
1 marzo 2005 • By Diego CajelliLe notizie sulla mia morte sono largamente esagerate.
Per una strana coincidenza quantica che farebbe la felicità di Carpenter o di Dick, l’uscita di John Doe 21 è coincisa con un aggravarsi del mio stato di salute… che poi è un pallido eufemismo per dire che ho passato tutto il mese di febbraio in ospedale e che me la sono vista davvero brutta. Non starò ad annoiarvi con i dettagli: diciamo solo che per una manciata di minuti, lo sceneggiatore più egocentrico del fumetto italiano è uscito di scena e si è ritrovato al cospetto del Grande Capo.
Non è stato un incidente ma un aggravarsi di una situazione medica cronica che mi porto avanti da quando sono nato.
Sapevo che poteva succedere e non mi sto piangendo addosso.
Ringrazio solo i medici del Gemelli che hanno reso fiction il numero 21 di John Doe e mi hanno messo in condizione di poter scrivere i numeri seguenti.
In situazioni come queste le voci circolano in maniera selvaggia e spesso incontrollata… questo messaggio è scritto con l’unica intenzione di porre fine al gossip e chiarire la situazione.
Sto bene ma sono stato male.
Sono in piedi e parteciperò alla fiera del fumetto di Napoli.
Grazie a tutti quelli che si sono interessati e mi hanno dimostrato il loro affetto.
Ora scusatemi… ma ho un sacco di lavoro arretrato.
Rrobe!