Il favoloso mattone giallo con Totò in copertina, edizione 2006 del Dizionario del Cinema, mi è stato in vero, regalato due volte.
Era il regalo di Tito e Sabina e di Sara, quando alla festa di pre-Natale con gli amici, scartai il pacco rivelando il tomo, Ladyzilla conoscendo bene sua sorella e la sua tendenza a buttare gli scontrini, spiegò la situazione, meno male che i Faraci gli scontrini li tengono risolvendo così il problema.
Mi scuso, anzi, ci scusiamo ancora per il qui quo qua, e per le sovrapposizioni.
Del Mereghetti ho posseduto nel tempo diverse edizioni, non lo compro (o non me lo faccio regalare) tutti gli anni, diciamo ogni tre, ed è diventato un mio fidatissimo compare, una lettura rituale e costante, un libro per me fondamentale e che consiglio sempre a tutti.
Lo leggo come si legge un romanzo, uno strano romanzo che puoi leggere un po’ come ti pare, saltando di qua e di là, scegliendo un percorso tematico, decidendo di leggere solo i pallini bianchi, o i quattro pallini, è un libro divinatorio, che leggo e rileggo quasi studiandolo come un testo scolastico.
Ne apprezzo anche la carta.
Secondo me la fanno apposta per il Mereghetti, è una carta tanto sottile da essere stampata con le stesse stampanti con cui fanno i microchip, è leggera, leggiadra e favolosa.
Io e il Signor Mereghetti, mai come in questa edizione, siamo d’accordo su moltissime cose.
Innanzitutto, lui, o un suo collaboratore, legge fumetti e si vede, ogni film tratto dai comics è analizzato e spiegato per bene, citando i nomi degli autori originali, indicando le storie a cui si sono ispirati e le differenze di stile o di logiche tra il film e il fumetto da cui è tratto.
Vincono quasi sempre i fumetti.
Ma soprattutto, con grande sorpresa dato che credevo di non capirci più niente, io e il Signor Mereghetti siamo d’accordo sugli ultimi due o tre anni di cinema italiano.
Il nulla.
Il vuoto pneumatico di idee, il manierismo, l’assenza di coraggio, buonismo irritante, attori allo sbando, superficialità, regia piatta e televisiva, siparietti, e altri mille favolosi aggettivi.
A lui è piaciuto abbastanza “Le conseguenze dell’amore” e a me no, ma siamo amici lo stesso.
Da vero Nerd quale sono, sento però la mancanza di una versione digitale allegata a quella cartacea, una versione uguale ma con la possibilità di essere letta in modo indicizzato e magari in ipertesto, potendo scegliere, per esempio di leggere solo i film in base agli anni, o ai registi, o ai giudizi.
Si potrebbe, per dire…
Allegare una password nel libro, con la password personale ti connetti al sito e lì ci trovi il libro in digitale, in un pdf non modificabile e non copiabile, o una roba simile insomma, tipo la versione premium di Encarta.
Eh?
No?