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Milano, leggende urbane!

17 marzo 2008 • By

La Milano da bere anni ’80 non l’ho mai digerita, così come non digerisco l’odierna white trash dei postigiusti dei vestitigiusti con la macchinagiusta. Ma la mia città non è solo quello.
Milano è una città curiosa, e nel corso degli anni ho raccolto una serie di leggende, di miti, e di storie bizzarre. Molte mi sono state raccontate di persona, altre invece le ho trovate leggendo qua e la, come dice la Settimana Enigmistica.

Milano Vip.
Parecchio tempo fa, non mi ricordo più chi, mi aveva detto che Jimmy Il Fenomeno, viveva in una suite dell’Hotel Windsor, messa a sua disposizione “a vita” da De Laurentiis.
In parte confermo. Il grandissimo Jimmy io l’ho visto in Tram più di dieci anni fa. Era sul 33 e mangiava un gelato. Un Cornetto per la precisione.
E quel tram passa proprio dalle parti di quell’albergo.

Milano e Robin Hood.
Nel 2007, un pregiudicato di mezza età, residente presso il dormitorio di viale Ortles, armato di taglierino rapina una banca. La rapina è molto concitata e incasinata, fatto sta che lo beccano immediatamente.
Ai poliziotti dichiara che quel denaro non l’avrebbe tenuto per sè, ma che l’avrebbe distribuito agli altri ospiti del dormitorio pubblico.

Milano a pedali.
Anni ’80, anni ’90 e 2000, tre decadi in cui a Milano la bicicletta, e i suoi derivati, hanno dato molto alla fauna cittadina di un certo tipo.
Nei primissimi anni ’80, a spingere il suo ciclo-carretto c’era C.T. Al secolo Carlo Torrighelli.
In compagnia dei suoi cani, urlava al mondo che la chiesa ti uccide con l’onda. Popolo Bue!
Un delirio cospirativo con al centro la chiesa cattolica e delle misteriose onde che seminavano la morte in tutto il pianeta. Le sue scritte, vernice bianca e pennello, sono ancora visibili dalle parte dell’Arena.
Nelle notti degli anni ’90, era possibile imbattersi in un signore di mezza età, completamente vestito di bianco, che pedalava in zona QT8 a bordo di una bici custom, simile ad un incredibile chopper.
Nello stesso periodo, un misterioso arciere colpiva la gente usando una balestra nella stessa zona. I sospetti caddero su di lui. Di lui, nessuno ne sa più niente.
Oggi. Bè, oggi c’è Il Pirata e il suo Vascello.
Un ciclista post-pre-after-cyberpunk/punkaciclo che gira con una mountain bike attrezzata per la difesa e la tutela degli amici cagnolini.
Tutti e tre io li ho visti con i miei occhietti.

Milano Anticlericale.
Precotto è un quartiere milanese con tanto di fermata della metropolitana. Linea rossa.
Precotto si chiama così perché secoli fa, i cittadini in rivolta, da quelle parti hanno bollito vivo un prete. (o messo al rogo, non è chiaro)
Prete Cotto, viene contratto in: Precotto.

Milano Chinatown.
Mi dicono che, nelle cantine di Chinatown ci sono degli ospedali clandestini. Modernissimi, estremamente attivi e a disposizione unicamente della comunità cinese. Pare che ci sia una sorta di accordo con la mala, che consente agli occidentali feriti in azioni losche di curarsi la sotto.
Per la cronaca, quando muore un cinese, non “sparisce nel nulla”. Vengono caricati su dei container refrigerati e spediti via nave nel paese natale.

La Milano del Design.
Ti piace lo stile Liberty? A me tantissimo.
Non ho ancora controllato, ma mi dicono che in un bellissimo palazzo dalle parti di Corso Buenos Aires, ci sia un favoloso citofono a forma di orecchio. Dovrebbe essere in via Serbelloni.
Sempre a proposito di Liberty, nei sotterranei di piazza Oberdan, c’è un capolavoro architettonico degli anni ’30. E’ l’Albergo Diurno Cobianchi, una struttura enorme e (pare) bellissima che giace sprangata in completo abbandono.

Milano Satanica.
Nel dicembre 2006, Davide F. uccide a coltellate a convivente, Valentina C.
Dopo aver chiamato i Carabinieri, confessa subito l’omicidio, dichiarando di averla uccisa perché era posseduta dal demonio. Anzi, era satana in persona.

Quarto Oggiaro Paranormale.
Che cosa succede in via Aldini?
E’ vero che se ci passi in macchina la notte, potresti imbatterti in un fantasma che si butta sotto le tue ruote?

La Maledizione del Palasharp.
Prima Palatrussardi, poi Palavobis, Mazdapalace e adesso Palasharp. I nomi cambiano, ma a quanto pare non serve per spezzare la maledizione che pesa sul palazzetto.
Mi è stato raccontato da un tecnico luci, che nessuno lavora volentieri la dentro. Gli impianti si guastano misteriosamente, tanto che chi va lì a lavorare tiene sempre in conto che ci saranno dei problemi più o meno gravi da risolvere.
Attrezzi che spariscono, strani movimenti delle impalcature, piccoli incidenti…

Milano e Tomas Milian.
Il ferramenta dove Tomas “compra” i mitra ne: “Milano odia la polizia non può sparare” esiste ancora. Spesso è chiuso, a volte è aperto, e si trova sul Naviglio, dopo il Libraccio camminando verso la darsena. E’ appena prima della scuola

Milano e gli alieni.
Una notte della fine degli anni ’80, tutte le caserme milanesi vennero allertate e accesero i fari della contraerea. Per diverse ore, nel cielo notturno fu possibile vedere i cerchi dei proiettori che cercavano “qualcosa” nel cielo.
Successivamente, sul quotidiano La Notte, trapelò la notizia che l’allarme venne dato in seguito al rilevamento di un Ufo sui radar dell’aeronautica.
L’ultimo avvistamento Ufo in territorio milanese, è avvenuto nel febbraio 2006, davanti alla casa in cui abito adesso.

Milano Vampirica.
Se passando per la Stazione Centrale noti un paio di barboni con dell’aglio appeso al collo, sappi che è una cosa normale.
Nei cunicoli sotterranei e nei vagoni in deposito, pare ci sia un vampiro non troppo raffinato, disposto a nutrirsi con il sangue dei clochard.
Non li uccide, “preleva” un po’ sangue mentre i barboni dormono, senza però causarne la morte.
Il primo che vedo con dell’aglio al collo, gli offro il pranzo e mi faccio raccontare i dettagli.

Milano e le scie chimiche.
Se ti serve, sappi che esiste un blog intero dedicate alle scie chimiche che appaiono spesso nei cieli milanesi.
Scie Persistenti su Milano.

Milano e gli sposi.
Se, per dei motivi che non mi interessano, ti sposi in Duomo, mi raccomando, non farti fotografare mai mentre esci dal portone del Duomo sottobraccio al neo coniuge.
Non ne ho mai vista una, ma pare proprio che le testimonianze siano tantissime.
In quella foto, alle spalle degli sposi, è possibile che compaia un fantasma.
Una eterea figura spettrale, assolutamente terrorizzante e inspiegabile. Fatto sta che a Milano abbiamo un gran senso dell’umorismo e gli abbiamo dato anche un nome: La Carlina.

Milano e l’arte.
L’anno esatto non sono riuscito a saperlo, ma pare che nella Pinacoteca di Brera sia accaduto uno dei fenomeni spiritici più inquietanti di Milano, addirittura ripreso dalle telecamere di videosorveglianza. Pare che dal quadro “La Ninfa dei Boschi” ne sia uscita proprio la Ninfa.
Una figura femminile seminuda che ha girato un po’ per le sale e poi, dopo averlo indicato, è tornata dentro al quadro.
Pare che, successivi esami ai raggi x, abbiano scoperto un altro dipinto sotto la tela, e che in questo quadro ci fosse qualcosa di strano.
L’unica cosa sicura è che “La Ninfa dei Boschi” di Bernardino Luini è stato ritirato dall’esposizione nella pinacoteca e che ora giace “sepolto” in qualche magazzino.