Lo ammetto. Una delle mie passioni segrete è quella di farmi fermare apposta dai tipi di Scientology.
Resisto a fatica quando li incrocio, e spesso cedo alla mia debolezza e mi lascio fermare.
Mi chiedono se conosco Hubbard e io parto.
Con entusiasmo rispondo di sì, e mi metto in mezzo alla strada a spiegargli le cose.
Gli racconto di quando Hubbard e Asimov erano nella stessa classe. Gli spiego di quando Hubbard e Parson lavoravano assieme. Gli racconto per filo e per segno e con dovizia di particolari le interconnessioni con Aleister Crowley, e dello stranissimo rito che Hubbard e Parson fecero assieme per evocare una creatura multidimensionale nota come Awass.
Parlo parlo parlo, e quelli mi guardano straniti.
In effetti, ne sanno pochino di certe cose.
Oggi, uno particolarmente preso dai miei racconti ha accennato alle Teorie del Complotto e al Nuovo Ordine Mondiale che ha sempre messo bastoni tra le ruote ad Hubbard.
Ho sorriso. Mentre nella mia testa sentivo la musichetta di Quark.
Gli ho raccontato delle Scie Chimiche, di Johann Adam Weishaupt e dei suoi seguaci, dell’illuminazione attraverso la comunicazione multiversale dei reticuliani. Ma sopratutto, nell’ottica del Patto Scellerato del ’47 è logico che la razza umana venga sempre tenuta molto lontana dalla possibilità di sviluppare per intero il suo potenziale.
Comunque alla fine, il risultato è sempre quello. Purtroppo.
Sono lo a dirmi: Scusa, ma adesso devo andare.
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