Food, Real Diegozilla

Un caffè a Milano

6 aprile 2009 • By

Sono in anticipo su un appuntamento. Mi va un caffè. Entro in un bar.
Ci sono tre clienti e il barista.
Il barista sta parlando con questi tre, non capisco di che cosa con esattezza, parlano di numeri, forse delle tasse.
Il barista non mi rivolge neppure lo sguardo. Sono invisibile. Passa più o meno un minuto.
Mi sposto allora dal bancone alla cassa, ho in mano il mio euro. Guardo il barista. Niente.
Dopo un altro po’, il barista si avvicina alla cassa, ma non mi guarda, non mi chiede niente, allunga la mano verso di me per prendere l’euro.
Guardo verso il suo palmo e gli dico:
- Vuole sapere anche che cosa voglio, o prende i miei soldi a prescindere?
A quel punto, il barista mi guarda.
I nostri occhi si incrociano, e io capisco l’enorme, siderale, incolmabile distanza che ci separa.
Non ci sono gli estremi per una discussione. Non capirebbe. Potrei essere straniero, anzi, per lui evidentemente lo sono.
- EH?!
Dice lui.
- Niente…
Rispondo io uscendo.
Perchè a volte un caffè è più gustoso quando non lo prendi.