Maroni prepara un decreto legge per regolamentare le pagine web e i cortei che incitano alla violenza, responsabili di questo clima di tensione.
Il campione mondiale di lancio del duomo ha un blog con tremila accessi al giorno?
Mi sembra di no.
Si è messo d’accordo con se stesso via Twitter per trovarsi in quel posto a quell’ora lì?
Mi sembra di no.
Mesi fa ha creato un gruppo Facebook chiamato Il Duomo volerà?
Direi di no.
E’ stato visto allenarsi alla manifestazione di sabato 5?
No.
Per cui, seguendo più o meno la stessa logica: se sabato sera tre ventenni ubriachi si spalmano contro un albero a bordo di una Punto, io lunedì mattina chiudo la FIAT.
Maroni, parliamone…
Secondo la legge vigente, sono penalmente e civilmente responsabile di tutto quello che scrivo qua sul blogghe. Con la legge attuale sono stati chiusi siti, pagine di faccialibro e interi server. Ci sono blogger in causa e qualcuno in seguito a una querela ha preferito chiudere la propria pagina web.
Maroni, che cosa ti serve di più efficace della legge che hai già?
Che cosa preparate?
E soprattutto: Pierluigi Celli lo sapeva già?
Ieri sera, per sbaglio, giuro, mentre lavoravo sentivo La7.
Qualcuno ha detto:
- In questo momento sarebbe “educato” non andare a fischiare il proprio dissenso ai comizi degli altri.
Citando ad esempio il fischiaggio riservato alla Moratti durante la celebrazione per l’anniversario della strage di Piazza Fontana.
Come si distingue un “comizio degli altri” da un appuntamento istituzionale?
Cazzo. Chi è al governo governa per tutti, non governa solamente per la parte che lo ha eletto.
Ne consegue che non posso manifestare il mio dissenso?
Occhei, sto a casa, dissento su internet.
Nei limiti che mi consente il decreto legge che sta preparando Maroni.
Questo, a casa mia, si chiama regime totalitario.
Ho visto la vignetta di Forattini pubblicata su Il Giornale.
Me la ricorderò a lungo, Giorgio.