Cinema

Cowboys & Aliens

7 settembre 2011 • By

E così, ieri sono andato alla mia prima serata mondana in veste di blogger.
Rizzoli/Lizard , che curerà l’edizione italiana del fumetto da cui è tratto il film, ha organizzato un’anteprima per la stampa di Cowboy and Aliens, invitando il tuo Diegozilla preferito.
Hanno fatto bene.
Vado pazzo per gli extraterrestri e i Winchester.
Cowboy and Aliens è un film dove i cazzotti fanno il rumore della martellate, dove Daniel Craig è così maschio che poi esci e ti stappi una birra coi denti, domi un incendio emanando testosterone dai pori, e per finire la serata sfidi a braccio di ferro le ruspe. Vincendo.
E poi c’è Olivia Wilde.
Osserviamo tutti un minuto di sognante silenzio.
Olivia Wilde.
Con questo film hanno fatto i furbetti. Sembra un B-Movie, ha tutti gli ingredienti di un B-Movie, ma è una produzione con la P maiuscola in tutti i sensi. E’ come se si volesse mantenere apposta un apparente basso profilo, per poi tirare fuori gli assi dalla manica.
E’ come fare a pugni con uno che sembra un omino qualunque, e poi salta fuori che è il campione mondiale di Krav Maga.
Ci sono Spielberg e Howard alla produzione, grosse star davanti alla cinepresa, e un buon esecutore dietro. E’ un film-giocattolo con cui della gente che sa fare bene il proprio lavoro ha deciso di divertirsi.
Non ha quell’aria del: prendiamoci tantissimissimo sul serio che hanno la maggior parte dei film con la coda di paglia tratti dai fumetti. C’è leggerezza e onestà. E poi ci sono gli alieni, con un design figo, a metà tra l’insettoide, l’esoscheletroide e lo schifezzoide.
Nel film c’è tanto Sergio Leone, anche se manca il Plin Plin Plin del carrilon di “Per qualche dollaro in più” nei flashback.
Ci sono la camminata e gli sguardi di Eastwood, la fattoria di Josey Wales, e la visione sporca della vita di frontiera. C’è Costner che balla. E forse è stato anche ritrovato il cane che si era perso in “Silverado”.
Sull’altro versante della commistione tra i generi c’è “Bagliori nel buio”, e parecchio dello Spielberg stile “La Guerra di Mondi”… Il fantomatico bracciale al polso di Craig ricorda parecchio una cosa del mio film preferito di Michael Rae.
Tra l’altro, viene messa in scena una delle teorie ufologiche più attuali, legate ai contatti avvenuti in passato tra i terrestri e gli alieni. Ma non ti dico di che cosa si tratta, perché è uno spoiler grosso quanto il Montana.
Tanto per gradire, si approfitta della presenza di Harrison Ford per far fare a Craig una bella citazione ad Indiana Jones.
A completare il tutto, l’eterno scagnozzo Walton Goggins.
Il Kurgan di Highlander (mammamia come è invecchiaaato!) nei panni di un pretone.
Il fratello buono di David Carradine che invece di fare l’agente dell’FBI a Miami, fa lo sceriffo nella cittadina di Absolution.
E poi… Nonostante la sceneggiatura sia stata scritta dai diti di Alex Kurtzman, Roberto Orci e Damon Lindelof, il film ha un finale vero.
No, non era tutto un sogno del cane, come in Lost.

(editato per chiarezza, grazie a Spino per la revisione bozze)