Michel Vaillant, la Gazzetta e il suo traduttore.

Michel Vaillant è uno di quei fumetti che ho sempre visto e mai frequentato.
So chi è, so che cosa fa, so che è importante, ma non ho mai letto neanche uno dei mille tomi pubblicati fino a oggi.
Sarà anche l’argomento: l’automobilismo. Per me la macchina è un coso che mi deve portare da “A” fino a “B”. Basta. Ci metto la benza, e ci cambio l’olio quando mi ricordo.
La Formula Uno l’ho vista una volta. A casa di mio cugino a Como, più o meno a metà degli anni ’80.
Fine del mio rapporto con l’automobilismo.
Poi mi dicono che Michel Vaillant uscirà in allegato con la Gazzetta dello Sport. E io mi dico: mi sa che sono soltanto io a non averlo mai letto.
Perchè non l’ho letto mai mai? Non è che mi sono perso qualcosa?
Quando ho le ignoranze, di solito io chiedo aiuto a chi ne sa di più.
Dato che il mondo è piccolo, conosco molto bene Marco Farinelli.
Suo nonno aveva Enzo Ferrari per meccanico. Suo cugino è l’unico italiano ad aver vinto il Gran Premio di Monza alla guida di un Rossa (credo, eh, poi controllo meglio!) ma sopratutto: è lui che traduce Michel Vaillant.
Poi mi sono detto: Perchè non si intervistano quasi mai i traduttori?
Ho rimediato.

Dato che non ne capisco una mazza di motori e i cartonati francesi li spacco contro gli angoli, mi spieghi perchè Michel Vaillant è figo?
Discorso Michel: Perché riesce ancora oggi a veicolare valori antichi senza sembrare ridicolo. Michel Vaillant è un personaggio con i pregi del vecchio Superman senza averne i difetti. Come ci riesca lo sa solo lui.
Discorso motori: Uno degli elementi di forza della serie è proprio quella di riuscire a rendere protagonisti alettoni, piste e regolamenti anche per un profano. Come ci riesca, lo sa solo lui.
Discorso cartonati francesi: Arredano molto meglio dei Bonelli. Come si faccia a tenere nella propria cameretta il faccione deforme di Brad Barron lo sapete solo voi!

Che cosa hai fatto nell’edizione di Michel Vaillant in edicola con la Gazzetta?
Ho dato italica voce ai loquaci pupazzilli che si aggirano per le vignette. Con la preziosa consulenza tecnica e storica di Gianfranco Castellana, mi piace precisare.

E’ stato difficile tradurre e adattare il fumetto all’epoca contemporanea?
Uff… in realtà no, perché Graton, il papà di Michel, ha cercato sin dall’inizio di rivolgersi ai lettori con un linguaggio molto diretto, evitando quei toni didascalici ancora in voga in quegli anni (Michel nasce sul finire degli anni ’50). Anzi, è stato anche questo elemento di freschezza a contribuire al suo successo.

Quanto è cambiato il linguaggio?
Vedi sopra. Essendo “avanti” rispetto ai suoi contemporanei, anche le sue avventure più datate non “suonano” vetuste. In quelle situazioni Michel si poneva più come un fratello maggiore che come un nonno o un genitore, tanto più essendo figlio e fratello minore all’interno del cast. Le avventure recenti, naturalmente, non pongono alcun problema.

Quanto incide il lavoro di un traduttore su un’opera come questa?
Molto poco. Graton ha una “tono” ben preciso, forte, che fa parte di un messaggio complessivo che va solo rispettato. Il contesto internazionale in cui si muovono i personaggi, poi, ha scongiurato tanti francesismi. Nelle avventure a cavallo del ‘60 avrò dato una spolverata qua e là, e ogni tanto avrò snellito qualche dialogo riepilogativo risalente alla prepubblicazione a puntate… troppo poco perché si possa parlare di “incidere”. Ahhh, perché queste domande non me le fanno quando traduco Goscinny o un’opera Vertigo?

E’ vero che ti è andata di lusso perchè Vaillant è uno dei tuoi personaggi preferiti?
Oggi sì. Un tempo no, non lo era… come poteva? Per lui la Ferrari era un’avversaria da battere! Molte sue avventure riesco ad apprezzarle solo ora, da bambino ero accecato dal tifo! Però c’era già Steve Warson… e alcune delle sue tecniche di rimorchio funzionano! Giuro!

Che rapporto hai con lui?
Più che con il personaggio, con la serie. La serie è una vecchia compagna, a tratti un po’ magica. Michel corre su circuiti “veri”, contro piloti “veri”, con macchine “vere”… e questo da anni e anni, aggiornandosi costantemente (meglio non interrogarsi sulla sua età)… insomma, le sue avventure sono legate a tanti “presenti” coesistenti con i miei, con quelle più vecchiotte che diventano a quel punto altrettante petites madelaines che mi fanno letteralmente ripiombare accanto a mio nonno per fare il tifo davanti a un televisore in b/n… o rivivere l’emozione della prima F1 vista a colori dai miei cuginetti… e così via, fino ai giorni nostri. Risvegliando non ricordi, ma quelle stesse precise sensazioni.

Va bene, mi hai convinto. La prima uscita la prendo.

Ricapitolando:
Michel Vaillant: dal 5 dicembre, ogni mercoledì in edicola con la Gazzetta. Prime tre uscite a 1 euro, le seguenti tutte a 2,99 euretti.
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