Quarto appuntamento con la rubrica dedicata ai “momenti precedenti”. Quei minuti prima che il porno diventi porno, minuti in cui succedono un sacco di cose. Perchè nel porno il finale è sicuramente noto, ma è proprio tutto quello che accade prima dell’ovvia conclusione a dover essere raccontato.
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Ma scopriamo subito le fantastiche storie di oggi.
Malgorzata la bella, era divenuta celebre nel suo quartiere per aver recitato la parte di Margaret Thatcher da giovane in una web series per un sito norreno.
Da allora, decine di ammiratori suonavano alla sua porta. Lei, schiva e solitaria, declinava con forza ogni invito.
Quel giorno però, alla sua porta si presentò il giovane Wawrzyniec.
- Ma come cazzo ti sei vestita, Malgorzata?
- Scusami, stavo imbiancando.
Rispose lei, travolta dalla piacevole arroganza del giovane Wawrzyniec.
Poi notò la baldanza con cui sfoggiava quel mullet perfetto e venne rapita dalle promesse sottointese dai suoi pantaloni in pelle malandrini.
- Vuoi venire sul fiume con me?
Chiese lui, con sicurezza.
- Sposami!
Disse lei, mentre prendeva il suo salvagente.
- Dimmi, giovane Wawrzyniec… Come mai ti sei palesato soltanto oggi?
Domandò Malgorzata mentre, con difficoltà, tentava di levarsi con la lingua un frammento di brasato che le era rimasto impigliato tra i molari.
- Ero in giro per il mondo!
Rispose lui da fuori campo, tirando fuori il planisfero.
Elzbieta e la sua amica Florentyna, al ritorno dalla spesa, dopo aver salutato il demone che viveva nella loro tappezzeria, si preparavano a passare un normale e anonimo pomeriggio nella loro casa alla periferia di Witkowo.
Il telefono non aveva suonato per giorni, forse era rotto, forse era stato inserito nella lista dei patrimoni intoccabili dell’umanità.
Mistero.
Così come rimaneva un mistero l’origine dei fiori messi nel vaso in corridoio.
Jan Nepomucen, amante di Florentyna, le aveva detto che erano fiori alieni, colti da lui stesso sul pianeta Omicron Persei 8, durante una delle sue missioni a bordo dell’Enterprise.
Entrambe sapevano che Jan Nepomucen era un gran contaballe, e non gli avevano creduto.
Felici e spensierate, entrarono nella loro camera.
Sorpresa!
Seduto ad ascoltare gli Abba con le cuffie, rapito dalla visione di un tappeto psichedelico,
c’era proprio lui, Jan Nepomucen!
L’amante di Florentyna, si stava bevendo tutto il whisky che le due avevano nascosto in camera.
Entrambe erano così felici di rivederlo che gli perdonarono all’istante il suo essere uno scroccone.
- Ragazze! Ho un favoloso regalo per voi!
- Dov’è?
Chiesero le due all’unisono.
- Ci state camminando sopra. E’ un Mugato che ho spellato apposta per voi!
E le due, per premiarlo, lo riportarono in orbita.
Kajetan, quello bello, e Ambrozy, quello bellissimo, erano amici da tantissimo tempo.
Condividevano le loro passioni, al punto che si erano abbonati entrambi a “Elettronica Oggi”.
Insieme, come fanno soltanto i veri amici, avevano costruito la loro ricetrasmittente, con la quale diffondevano nell’etere i loro messaggi di pace e le loro offerte sessuali al vicinato.
Un giorno, con grande sorpresa di Ambrozy, qualcuno rispose.
- È laggù!
Disse Kajetan, dopo aver triangolato la posizione della loro interlocutrice.
Infatti, a rispondere era stata Bronislawa, giovane radioamatrice di Lipki.
Senza indugio invitò subito Kajetan, quello bello, e Ambrozy, quello bellissimo, nella sua camera nel dormitorio delle Monache Elettroniche.
- Non dobbiamo fare casino! Brygida, la mia compagna di stanza, sta dormendo!
- Non ti preoccupare, possiamo comunicare usando l’alfabeto Morse, lo conosci?
- LineaPuntoLineaPunto Punto PuntoLineaPunto Linea LineaLineaLinea!
Rispose lei con gioia.
- Vorrei fare delle battute scontate sul nome della tua compagna di stanza, posso?
- Puoi, puoi fare tutto quello che vuoi, mio bel Kajetan!
- Io invece, vorrei chiederti quando hai appuntamento con l’estetista per farti la ceretta alle gambe.
Chiese Ambrozy.
- Domani.
Rispose lei.
Trovarono presto un modo per passare tutto quel tempo in modo lieto.
Nonostante Brygida.
“Questi sono gli attimi prima… Quello che succede dopo è roba che poi non ci credi. Oppure sì, tanto lo sai come va a finire con questo genere di cose.”