Seconda manche della prima serata di X Factor.
Eccoci qua. Inizia Michele, l’hanno vestito al reparto fodere dell’Ikea e Morgan gli ha dato una canzone di Ivano Fossati. Morgan deve dare un pezzo di Fossati a qualcuno dei suoi in ogni stagione di X Factor.
Deve farlo, sennò ingrassa.
Io non ho nulla contro Fossati, però vedere Michele alle prese con quel brano è come vedere Tatoo di Fantasilandia che sfida Vin Diesel a braccio di ferro.
Nonostante il mio stranimento, Michele se la cava piuttosto bene.
È il turno di Aba. Alias Chiara, la cantante manager. Come si fa ad allontanare l’aura di antipatia a pelle che la signorina emana?
Con la sessazza. Si alza a palla il volume del sex appeal e si fa cantare Aba in un tripudio di mammammia che gnocca. Serviva uno scatto in più, tipo lei che si strappava la camicetta a metà brano. Ma non avviene. Pazienza.Sono sicuro che adesso Aba non sta più antipatica a nessun maschietto.
Ecco gli Street Clerks, la versione toscana dei Baseballs. Tricotici, ma precisi.
Per me, in generale, hanno troppi capelli, troppi ricci, troppi pizzetti. Poi magari da vivo sono una bomba, eh. Li studierò.
È il turno di Lorenzo, vestito come un cameriere di Hell’s Kitchen, canta Tenco mentre serve un filetto alla Wellington al tavolo nove.
Non ha la faccia da Tenco, non è un brano facile, non è che Tenco vada proprio benissimo per tutti. Ed ecco che Lorenzo viene illuminato dal grande faro degli agnelli sacrificali.
Ma lui non lo sa.
Piace a todos, perché stasera va così.
Ecco che tocca a Violetta, da oggi Viò. Dunque. A parte che cantare sotto la tormenta di neve cercando di inseguire Balto non è semplicissimo. A parte che la canzone non la conosco, ma fa niente, meglio.
Viò. In tutti i musical c’è sempre quel momento in cui la protagonista femminile fa un pezzo tutto da sola. È il pezzo più intimo, personale ed emotivo dell’intero musical. Di solito viene cantato rivolgendosi a quelli delle prime file, e di solito i presenti si spaccano di lacrime, se la situazione lo richiede.
Ecco. La performance di Viò ha evocato nel sottoscritto un momento-musical eccezionale. Mi sono dimenticato di essere nel mio salotto, con accanto il signor Curti che fa finta di essere sveglio.
Mi sono dimenticato di essere di fronte alla tivvù, e mi sono sentito in quel di Broadway.
Altro che ukulele.
L’unica cosa che mi dispiace è che il signor Curti se l’è persa, perché sta russando come una Lambretta smarmittata.
La seconda manche la chiudono gli Ape Escape. In ciabatte.
Nonno Metallo e i Giovini Rapper sono interessanti, spaccano, questo sì. Però, uffa.
A parte che avevano i microfoni da tarare meglio, a parte che secondo me puoi fare l’headbanging fino a una certa età, poi devi mettere la fascia del Dottor Gibaud attorno al collo, hanno qualcosa che non mi convince.
Quando le rockstar arrivano all’età di Nonno Metallo di solito si tagliano i capelli e assumono un look diverso. Però se tagli i capelli a Nonno Metallo lo azzeri e non è più Nonno Metallo. Per cui, boh. Sospendo e attendo di capire il loro percorso.
Con il pezzo di questa sera spaccano, per ora basta così.
23:41. Siamo ancora qui. Non si vede la fine. Questo programma potrebbe andare avanti per tutta la vita. In più ci sono pochissime pause pubblicitarie, e fatico a tenere sotto controllo le mie crisi da tabagista.
Il signor Curti dorme, e sogna di quella volta che voleva fare una mangiata di rane. Allora era andato in un posto che faceva rane vicino a Voghera. Che ci si arriva con la statale. Però si era perso, era finito, non si sa come a Vescovato vicino a Cremona. Allora aveva mangiato i bolliti, ma gli era rimasta la voglia di rane.
Alle 23:47, per non farci mancare nulla ecco che mi tirano fuori ancora Elisa. Ho così premura di ascoltare Elisa che vado in cucina a spaccare tutti i piatti perché non ho voglia di lavarli.
Il rumore sveglia il signor Curti che decide di andare a casa sua. A friggersi le rane congelate che ha comprato alla LIDL.
Alle 23:57, l’ultima cosa che sento prima di collassare è che si chiude il televoto. Allora prendo la batteria dell’auto, me la collego alla lingua con degli elettrodi, come fa Chev Chelios, e mi costringo a stare sveglio fino alla fine del programma.
VRZZZZ!
L’infame esito del televoto vede lo scontro dei Free Boys contro Lorenzo.
Però è strapassata la mezzanotte.
VRZZZZZ!
I Free Boys sono minorenni. Secondo la convenzione di Ginevra, i minorenni non possono comparire in tivvù dopo la mezzanotte. Possono andare in giro a spacciare, a picchiare le minoranze etniche, a devastare le ville dei ricchi in cui si tengono i party, ma mai mai mai e poi mai possono apparire in tele dopo la mezza.
Per cui vanno in differita. Lo scontro tra i Free Boys e Lorenzo sarà un po’ come il video di I’ve got you under my skin di Gnaulento Bono e Sinatra.
VRRRZZZZZ!
Loro cantano Rihanna, lui Battisti.
Ah. Battisti. La pasta, la tovaglia a scacchi, il baffo, la schedina, l’autoradio sotto il braccio destro, la Gazza, l’anguria nel secchio e Battisti. Minchia. Come Apocalypse Now.
- Battisti, cazzo, siamo ancora soltanto a Battisti.
Poi c’è il pezzo acappella. I Free Boys non ho capito, ma secondo me cantano una canzone che parla di Gesù.
Lorenzo canta boh, non lo so.
Momento delle decisioni. Avverto un accordo tra Mika ed Elio.
I giudici decidono chi eliminare.
La Ventura elimina Lorenzo.
Morgan elimina i Free Boys.
Mika elimina Lorenzo perché vuole capire il motivo per cui in Italia non funzionano le Boy Band.
Mika, ti voglio bene, sei un grande, ma dal mio punto di vista, ci sono un milione di cose che non funzionano in Italia e bisognerebbe capirne il perché, il non funzionamento delle Boy Band è l’ultimo dei miei crucci.
Elio, dopo una conferenza di due ore, dopo aver aperto parentesi estese come il Nepal, decide di eliminare Lorenzo.
Morgan si incazza.
Di brutto.
Finale con polemiche e stizza.
Fine della prima puntata di X Factor 7.
Nella prossima puntata scopriremo chi verrà ripescato tra Mr Rain e Osso e Roberta Pompa.
E’ quasi l’una, nell’aria c’è odore di fritto.
Il signor Curti ha quasi finito di friggere le rane, tra le bestemmie di sua moglie che stava dormendo.
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