Il posto è fighissimo. Con i jeans sdruciti e la maglietta di Spider-Man, forse puoi sentirti un po’ a disagio.
Dato che sono un fottuto esterofilo, l’arredamento e l’atmosfera in generale mi ha ricordato parecchio il Thai Square di Londra. Il che è un bene, dato che quel locale londinese ha vinto un botto di premi per il design degli interni.
Lo dico subito, il conto che ti portano a fine pasto al Su Garden non è economicissimo. Quindi è un locale dove andare una volta ogni tanto, mica sempre. Comunque sia, sono fermamente convinto che non si possa sempre mangiare lammerda delle wokkerie all you can eat. Va bene, sì, è divertente mangiare secchi di roba a nove euro e novanta più le bevande, ma lo sappiamo tutti (forse) quello che stiamo mangiando e la sua conseguente qualità. Spero di non essere il primo a dirti che in quei posti siamo molto vicini ai confini dei limiti legali. Semmai un giorno, sotto falsa identità, ti dirò tutto quello che so.
L’importante è sapere quello che si sta mangiando. Io per primo devo essere portato via dalle forze speciali quando vado in un all you can eat, ma sono consapevole di quello che sto mangiando.
Fatto sta che ogni tanto devi trattarti bene. Ogni tanto devi mangiare bene. Ogni tanto devi mangiare benissimo, come si mangia al Su.
Il Su Garden è un ristorante asian fusion. Piatti cinesi, tailandesi, asiatici nel senso più ampio, cucinati e serviti come si deve. La cucina giapponese non è presente. Niente sushi, sashimi e via discorrendo. (Se sei in quella zona e vuoi mangiare del sushi, consiglio di fare cento metri a piedi e andare all’Endo in via Vittor Pisani)
Il Su Garden è il posto dove porterei qualcuno che vuole assaggiare per la prima volta la cucina asiatica.
La differenza tra la galassia degli all you can eat a novenovanta è tutta nella qualità degli ingredienti e nel modo in cui i piatti sono cucinati e serviti.
Non serve un esperto in cucina asiatica per avvertire la differenza abissale tra quello che si mangia al Su Garden e quello che si fagocita negli altri posti. Basta avere un palato medio per sentire i sapori degli ingredienti freschissimi e non congelati, dei piatti cucinati al momento e non riscaldati nel microonde, delle combinazioni originali, delle spezie vere e delle proposte non standardizzate per lo italico gusto.
Quando ci sono andato, per un pranzo con Ladyzilla, ho preso:
Zuppa Agropiccante.
Un trionfo. Un piatto difficile e molto complesso per le papille gustative. Il sapore cambia ogni otto secondi, passando dall’agro, al piccante, al dolce al piccantissimo. Quanto piccante? Da goccioline sulla fronte. Temperatura lavica, una zuppa che ti farebbe passare l’influenza. Ne avrei mangiate due.
Tagliatelle saltate Phai Thai.
Il piatto forte del locale, e con ragione. Fettuccine di riso fatte a mano con verdurine fresche, pollo, gamberetti e condimento piccantino. Attenzione per gli allergici: ci sono degli anacardi tritati sopra.
Spettacolare, per il gusto e la freschezza del piatto.
Pollo: ci ha pensato lui.
Volevo un altro piatto, ma il cameriere mi ha detto che mancava uno degli ingredienti e il cuoco non lo poteva fare. Ecco. Se in un ristorante ti dicono così, soprattutto se sul menù non ci sono settanta piatti diversi, significa che non hanno il congelatore pieno di roba che scaldano quando serve.
Mi ha portato un pollo saltato con pak choi e altre verdure. Il pollo era stato marinato ed era morbidosissimo.
Taro alla piastra.
Il Taro è tipo una patata. L’avevo assaggiato in versione dolce, nel bubble tea. Fatto alla piastra è altrettanto buono, sembrano delle crocchette, impanate e ripassate alla piastra, con dentro un purè di Taro.
Abbiamo speso un po’, se vuoi sapere quanto, il menù on line del ristorante ha i prezzi. Cosa rara per il webbe italiano che merita un applauso, a parer mio.
Ricapitolando:
Locale consigliato per quando ci si vuole trattare bene e mangiare ancora meglio.
Su Garden
Via Carlo Tenca, 12
20124 - Milano (Mi)
http://www.sugarden.it