Come sopravvivere al GiroPizza.
La pizza, lo sanno tutti, è una di quelle eccellenze italiane che tutto il Mondo ci invidia.
Quello che sanno in pochi, è che il Mondo invidia le nostre eccellenze soltanto mentre si lava i capelli. Poi basta, al primo colpo di phon se ne fa una ragione.
Quindi, per contrastare in maniera italica l’attuale ristorazione urbana che prevede il devastarsi di cibo a un prezzo contenuto, si sono inventati il GiroPizza.
Che cos’è il GiroPizza?
È una roba a metà tra l’all you can eat e l’all inclusive del villaggio turistico. Viene praticato in diversi locali, l’importante è che siano di metrature tra l’enorme e il siderale. Servono spazi ampi, per feste, tavolate, cenoni in compagnia.
Spesso ci può essere il Karaoke, o della musica diffusa a volume medio-discopub, dove in un’area vagamente separata, poi balli. Satollo di pizza.
Di solito funziona che c’è un menù a prezzo fisso. Pizza più la prima bevanda. Caffè e dolci esclusi. Seconda o terza bevanda escluse.
La pizza però, fino a quando non dici basta, continuano a servirtela.
In alcuni posti ci sono anche le palette, tipo Polizia Stradale, che quando non ne vuoi più la giri sul rosso.
Pizza fino a quando non svieni con la faccia dentro una Capricciosa.
Pizza fino a quando non ti rotolano fuori.
I camerieri si alternano, proponendoti pizza condita e agghindata in modi diversi. La dose che ti viene servita è 1/4 di una pizza normale, o 1/8 di una pizza maxi.Si mangiano fette, quindi.
I clienti più precisini tengono anche il conto, sommando le fette calcolandosi quante pizze intere hanno consumato.
Conosco uno che, in base al prezzo del menù, conteggia quando gli conviene smettere, in base al costo di una pizza intera in una normale pizzeria.
Al GiroPizza l’importante è non avanzare nulla. Devi spazzolare tutto quello che prendi, pena la fustigazione e un giro di chiglia.
In genere i giropizzari sono gente onesta. Nel senso: non mi è mai capitato che mi venisse proposta a oltranza una pizza con marmellata di lamponi, acciughe e uova crude.
Pizze con condimenti pensanti sì, ma comunque cose accettabili: patatine fritte, scarmozone mannaro, cozze all’aglio. Rimane il fatto che puoi sempre dire: “no, grazie” e aspettare la Margherita.
Perchè puoi saltare dei giri, aspettando la fetta di pizza che ti piace di più.
Non mi è mai capitato l’obbligo di prendere tutto quello che ti viene proposto. Anche perchè presumo che non sia corretto o legale.
Il “problema” al GiroPizza non è quasi mai la pizza. Anche perché per fare male la pizza ti ci devi impegnare parecchio, fai prima a farla tra il bene e l’accettabile.
Quindi dove sta l’inghippo? Perché un’altra delle eccellenze italiane è che c’è sempre un inghippo, no?
La questione è nella rapida successione di diverse intense sapidità. Assumi parecchio sale. Tanto sale sotto forma di diversi condimenti. Dai gorgonzoli alle pancette, dagli insaccati affumicati ai provoloni.
Una fetta con speck e scamorza, seguita da una con zucchine e pancetta, poi magari una con i peperoni e poi una con gorgonzola e noci, può creare qualche problema di sete.
Se vuoi sederti al un GiroPizza e farlo chiudere con il pizzaiolo in lacrime, il consiglio è quello di evitare le bevande che di solito si bevono con la pizza. Birra o Coca, no. Meglio acqua, meglio ancora se liscia. Bevi con moderazione che sennò la pasta della pizza ti si gonfia subito nel pancino e molli al quarto giro.
Presumo che la massiccia presenza di condimenti forti e salati sia un sistema per farti prendere qualche bevanda in più, e farti mollare dopo un po’.
Perché di Margherita ne puoi mangiare anche un container, ma di ricotta di gesso e ciccioli forse no.
A mio avviso, uno dei migliori GiroPizza milanotti è il Tropi e Co. di Viale Ortles 31.
Pizza molto buona, partendo proprio dalla qualità dell’impasto, supportata poi da una gestione assennata dei condimenti.
Personale gentile, posto carino. Vacci a fammi sapere.
Sappi comunque che non puoi battere un GiroPizza. Te lo dice uno che ha fatto chiudere la cucina di un ristorante Giappo all you can eat.
Vincerà la pizza, sempre. Come il banco a Las Vegas.
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