In questi giorni la comunità di YouTube ha radunato l’esercito e ha dichiarato guerra.
Le armate youtubbiste sono schierate al fianco della verità, in difesa della loro identità di community. Il loro nemico: Francesco Sole. La loro avversaria: Selvaggia Lucarelli, rea di aver definito Sole non come il prodotto di un preciso piano di marketing, ma uno YouTubers “sincero”, baluardo della meritocrazia, come tutti gli altri YouTubers.
Apriti cielo, si è scatenato l’inferno della shit storm via hashtag.
Sono in molti, fuori dalla comunità di You Tube, e lontani dalle logiche dei media giovanili dimmmoda, a chiedersi il motivo di una mobilitazione così massiva e feroce.
In realtà, è presto detto.
YouTube e la sua community sono il nuovo Eldorado mediatico di questi tempi. Parliamo di ragazzini e ragazzotti che con i loro video, i loro followers e la loro influenza muovono numeri enormi. Parliamo di una realtà dove girano soldi veri, non gli spicci che raccattavi con Adsense nell’epoca d’oro dei blog. Parliamo proprio di cash. Quando va bene sono tanti. Subito. Parliamo di fama, di centinaia di migliaia di fan e di folle oceaniche alle fiere. Parliamo di olimpici eroi generazionali, in grado di sancire il successo o il fallimento di un qualsiasi prodotto.
In questo momento, tutti gli occhi sono puntati su di loro. Chi più chi meno. In questo momento tutti hanno bisogno di cavalcare il loro successo in un modo o nell’altro. Anche banalmente invitandone un paio alle fiere del fumetto.
Parlando soltanto di numeri, il traffico che muovono è da esodo estivo.
Un bel ragionamento potrebbe essere sulle reali competenze e sulle responsabilità intrinseche degli YouTubers più in vista che, in pratica, stanno formando il pensiero di un’intera generazione. Non lavoro nel sociale, non mi occupo di politiche giovanili, quindi non sta a me farlo.
La cosa che mi ha colpito di tutta la faccenda Sole e Selvaggia è un’altra.
Nello sbrocco isterico del #selvaggianonmentire, questi piccoli Cal Lightman, pretendono il riconoscimento di una verità della quale in questo paese non è mai fregato un cazzo di niente a nessuno. Qui aspettiamo ancora la verità su Ustica, che se mi permetti sarebbe un #nonmentire un peletto più importante di quello su Sole.
Nel loro sbrocco, gli YouTubers si sono persi la possibilità di fare un ragionamento serio su quello che stanno facendo, sul media che stanno usando e sull’identità reale della loro community.
Cicci, se il vostro target di riferimento non distingue l’autentico dal farlocco, fatevi delle domande.
Se all’interno di una community con delle regole e delle divinità precise come quella di YouTube, un “fasullo” ottiene gli stessi risultati come traffico, followers e successo di uno YouTuber “vero”, allora è il caso di quantificare il valore reale dei numeri che fate, quanto contano davvero le centinaia di migliaia di iscrizioni ai vostri canali, ma soprattutto, è il momento di ragionare sul valore oggettivo dei vostri contenuti.
Mettendomi dalla parte di quello che vi riempie le taschine di soldini io mi chiederei perché puntare su uno di voi “autentico”, quando uno “prodotto” da un’agenzia ottiene i vostri stessi risultati.
Citando un youtuber italiano piuttosto famoso: “Usshh che clickbait!”
a volte clickbait fa rima con “verità che fa male”.
Partendo dal presupposto che mi sento totalmente estraneo alla questione, comprendo anche che al centro di tutto ci sia una persona da cui non ho ancora visto contenuti originali e che quindi credo tramonterà molto presto. Comunque segnalo un typo: YouYubers (che stavo scrivendo giusto, LOL)
Grazie!
Ho corretto!
Ottima analisi.
Con questa polemica, credo di essere diventato vecchio, o comunque avulso da tale realtà: ma davvero fanno dei “grossi” numeri ‘sti Youtubers?
Quindi in un’ultima analisi: è solo un problema di soldi, giusto? Di monetizzare i loro seguaci?
E tra questo e il caso Niebbo/Barbiexanax, non mi è sembra così diverso: diversa la causa, ma non l’effetto finale?
Chissà cosa ci scriverebbe sopra, Philip K. Dick…
La premessa che Francesco Sole e gli YouTubers che gli si stanno rivoltando contro abbiano lo stesso target di riferimento è semplicemente errata. Non so se sia stata scritta per pigrizia argomentativa o reale mancanza di familiarità con la community di YouTube, ma senza di essa l’intero ragionamento crolla.