6 domande sul web contemporaneo che fanno di me una brutta persona.

Usare un profilo falso su Facebook è un atto perseguibile penalmente. “Si configura il reato di sostituzione di persona se si utilizza un nickname inesistente al fine non solo di nascondere la propria vera identità, ma anche di cagionare danni a terzi.” (Cass., sent. 9391/14.)
Nel luglio del 2016, Facebook contava circa 1,7 miliardi di utenti attivi.
Quanti sono fake? Quanti non lo sono?
Se Facebook adottasse una politica più severa per contrastare i falsi profili, quanto inciderebbero le cancellazioni di utenti fake sulla quotazione in borsa della società?

Per quale motivo le conseguenze del nostro comportamento sui social dovrebbero essere diverse da quelle nel mondo reale? Perchè qualcuno si stupisce se prende una querela per ciò che ha scritto o condiviso in rete?

Fino a che punto un’azienda può trovare vantaggioso farsi fare pubblicità da una webstar, se la webstar è di sopraffina idiozia?
Davvero, oggi, vale ancora il motto: “purché se ne parli”?
A cosa serve la “visibilità” se è slegata dalla qualità dei contenuti?

Se sono il proprietario di una discoteca, sono responsabile di quello che avviene nel mio locale, al punto che devo mettere dei cartelli quando il pavimento è bagnato, e se spacciano nei bagni mi chiudono l’esercizio.
Per quale motivo se sono il proprietario di un servizio di hosting, o l’amministratore di una pagina, posso fregarmene altamente di quello che succede tra i bytes che gestisco?

Il luogo fisico dove risiede un server è considerato il luogo giuridico di competenza per tutti contenuti che ci sono dentro.
L’internazionalità, l’assenza di confini e la disintermediazione del web valgono soltanto quando sono dei vantaggi?
Perchè si sbandierano i valori della cultura digitale, quando da un punto di vista legale, sono governati nel modo più materiale e 0.0 possibile, considerando il luogo tangibile dove risiede un cazzo di armadio con dentro dei circuiti?

Che cosa sono oggi i Contenuti Generati dagli Utenti?
Sono davvero una possibilità di libera espressione per gli utenti? Anche se, con l’illusione di risalire la piramide della fama e fare milioni come Instagrammer, i milioni li fanno delle società con sede nella Silicon Valley?

1 thought on “6 domande sul web contemporaneo che fanno di me una brutta persona.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *