Storie di ordinario web_Dalla sovranità individuale al TSO.

 

Questa è una storia vera.
È un racconto basato su diverse altre storie, unisce e mette assieme una serie di fatti, di teorie, di esperienze che hanno un denominatore comune. Nascono in rete e finiscono per modificare, nel senso più profondo e ampio del termine, la realtà stessa degli individui.
Questa è una storia su come, attraverso la rete, sia possibile alterare in modo irreversibile il proprio Essere, con tutti i danni che ne possono conseguire, quando non si hanno gli strumenti cognitivi o tecnici, per valutare in modo corretto contenuti.
Questa è la storia di Marta.
Marta non è il suo vero nome, ma a me piace chiamarla così.
Marta è una donna attorno ai trent’anni. Una mamma. Abita nel nord d’Italia, e ha un po’ di problemi. Capita. Viviamo in tempi difficili e i casini sono dietro l’angolo per tutti.
Marta però, ha un problema grosso.
Forse ha perso il lavoro, forse soffre un po’ di depressione post parto, forse ha fatto qualche errore, forse ha litigato con il marito e si sono separati. No, per lei non è in un bel momento. Fatto sta che i servizi sociali le hanno portato via la sua bambina.
Io non riesco nemmeno a immaginare il dolore che può provare una madre quando intervengono le istituzioni in questo modo. Deve essere un momento tragico, terribile.
Marta, come farebbe qualsiasi altra madre, cerca il modo di riprendersi la figlia. La rivuole. In qualunque modo, costi quello che costi.
In qualunque modo.
Costi quello che costi.
Vuole informarsi, vuole studiare, vuole capire come funzionano le cose quando nella tua vita irrompono i servizi sociali. Ha bisogno di documentarsi, deve capire le prassi, deve capire che cosa fare. Marta fa quello che facciamo tutti, apre internet e si mette a cercare su Google.
Ti ricordo che Marta sta attraversando un periodo difficile, ti ricordo che Marta ha parecchi problemi in questo momento.
Marta non sta bene.
Forse è per quel motivo che, invece di rivolgersi a un avvocato, si mette davanti allo schermo del suo computer. Notte dopo notte, sito dopo sito, Marta entra in contatto con il mondo della Sovranità Individuale, della Legale Rappresentanza, dell’UCC e del OPPT.
Io, te, e le altre persone con un minimo di equilibrio, sappiamo come verificare i contenuti, sappiamo un pochettino più di lei come usare il Web. Siamo lucidi e logici, sappiamo che quelle sono tutte delle bufale. La Sovranità, la Legale Rappresentanza, e il circo dei clown che si ribellano al sistema a colpi di carte bollate, non sono altro che delle titaniche cazzabubbole legal-fantasy. Noi lo sappiamo.
Ma noi non siamo deboli e nei casini come Marta.
Marta si infila in quel mondo di peracottari e prende per vero tutto quello che legge.
Poi, dopo aver studiato ed essersi preparata per settimane, va ad affrontare il suo nemico.
Le assistenti sociali.
Ci va armata di telefonino e riprende l’incontro, perchè così fanno i paladini di quella gran fesseria della Sovranità Individuale.
Riprende tutto e posta la sua “Applicazione della sovranità individuale” su Youtube.
Il video è questo. E no, non fa ridere. No davvero. È soltanto l’agghiacciante testimonianza del dolore e del disagio profondo di una persona.

(Se il video viene tolto avvisami, l’ho scaricato e ne ho una copia)
Che cosa succede in quella stanza?
Succede che una donna dalla voce tremante, sfinita per una situazione che demolirebbe ognuno di noi, va di fronte a chi deve decidere se ridarle le sue figlie armata di una sequela di balordaggini finto-legali che ha letto su Internet, su siti dove sono spacciate per reali, vere e applicabili in tribunale.
Marta è in buona compagnia, adesso, in questo momento, ci sono migliaia di persone che sguazzano in quel mondo lì. Un paio di loro sono già finiti in TSO, ad altri, dopo raffiche di raccomandate e visite di ufficiali giudiziari, hanno dovuto vendersi pure le scarpe per mettere assieme due lire e pagare i debiti e le spese processuali.
Forse Marta ha visto un video del 2014 messo su YouTube da Salvatore Della Discendenza Idiota, questo video:

Ai tempi fu rimbalzato su molti altri canali, e Salvatore Della Discendenza Idiota venne intervistato da parecchi Idioti suoi simili.
A oggi non se ne sa più nulla, ma è probabile che Salvatore sia stato condannato in contumacia e che ora sia da qualche parte a far rimbalzare una pallina su un muro.
Ma in cosa crede Marta? Di che cosa sta parlando, con voce rotta, alle assistenti sociali?
La teoria-fuffa della Sovranità Individuale nasce all’estero, in ambienti radicali cospirazionisti vicini all’ultradestra antisemita. Arriva da noi circa nel 2013, e da allora, mano a mano che la teoria veniva smontata pezzo dopo pezzo, ha assunto aspetti diversi, evolvendo e adattandosi ai tempi. Oggi ci sono almeno tre gruppi di “pensiero”, in lotta tra loro, che portano avanti gli stessi concetti in modi paralleli.
Su tutto l’impianto para-fanta-legale sovranista pesano enormi errori di fondo, errori che anche uno studente bocciato in diritto potrebbe evidenziare in tempo zero. Vengono mescolati i diversi tipi di Diritto, vengono interpretati alla lettera leggi e codici, ignorando il linguaggio specifico della giurisprudenza, viene fatto un calderone unico dove si mescolano la Civil Law con la Common Law. Ci sono richiami al NWO, alle Scie Chimiche, al Grande Complotto delle Banche, all’antivaccinismo e gli Illuminati. Tutte queste teorie trovano un terreno fertilissimo in questi tempi di Relativismo Assoluto. (di Relativismo Assoluto ne parlo qui)
L’assunto iniziale è che l’Italia, essendo iscritta al SEC come Republic Of Italy, sia in realtà una SPA e non uno stato, ed essendo un organo commerciale deve rispondere alle regole dell’UCC.
Il SEC è il registro degli operatori della borsa americana, e l’Italia, che in quella borsa vende i suoi titoli di stato, deve esserci per forza. Ma non come SPA. Se si va a controllare, il nostro Paese è registrato come Governo Estero, e non come Corporation.
La Corea Del Nord, non avendo alcun rapporto commerciale con gli Stati Uniti, non è nemmeno presente in quel registro. (Nel mondo ribaltato dei Sovranisti, questa invece è la conferma del loro pensiero)
L’UCC è l’Uniform Commercial Code, ovvero l’insieme delle leggi che regola il commercio negli Stati Uniti. Come è ovvio che sia ha valore solo e soltanto negli Stati Uniti.
Ma qui arriva il bello. Siccome i Sovranisti italiani parlano lo stesso inglese di Celentano in Prisencolinensinainciusol, hanno tradotto “States” come Stati, estendendo, nella loro mente, la giurisdizione dell’UCC a tutto il mondo. Poco importa far notare che c’è una differenza abissale tra States (Interni All’Unione) e Countries (Paesi Esteri).
Ci sono anche mille altre amenità, che vengono usate da Marta in quel video, come la Firma in Umido e la costituzione dei trust, magari ne parleremo una prossima volta.
Cosa sostiene Marta?
Porta avanti la teoria che, seguendo le regole autoavveranti del silenzio-assenso, una banda di cialtroni che ora sono in galera o si sono dati alla macchia, ha depositato all’UCC un atto che sentenzia l’illegalità e l’assenza di potere degli stati, delle banche e di tutti i tribunali.
“Siete stati pignorati”, che in italiano, messa così, non significa nulla, è la cattiva traduzione da un inglese fanta-legalese. Ci sono un paio di punti chiave che Marta rispetta alla perfezione. Per esempio la “fede” nel numero di protocollo.
Per gli abbindolati dal sovranismo, ottenere il numero di protocollo per un’autodichiarazione è il punto di svolta. In realtà il numero di protocollo è soltanto una banalissima ricevuta che registra il fatto che tizio a quell’ora e quel giorno ha depositato un documento.
Il protocollo non dona alcun valore giuridico al documento che è stato depositato.
Io posso farmi protocollare una dichiarazione dove mi autoincorono Imperatore dell’Acqua Tonica, ma ciò non mi rende automaticamente padrone della Schweppes.
Spesso, ça va sans dire, il documento protocollato finisce in un cassetto e non lo vede più nessuno.
Però, per funzionare, la cazzabubbola sovranista doveva spingere il più possibile sul pensiero magico e sulle profezie autoavveranti. Infatti, tutto il protocollo operativo dei sovranisti e similari si basa su un principio che alcuni di loro chiamano NAC: Notifica di Accettazione Condizionata.
Quando un qualsiasi organo istituzionale riceve e protocolla una loro dichiarazione, il ricevente ha un tot di giorni per smentire o chiedere chiarimenti. Altrimenti, se l’istituzione non risponde, vale la legge del silenzio-assenso e ciò che è scritto nel documento protocollato assume il valore legale di contratto.
Immagino le risate che si fanno nelle procure, all’agenzia delle entrate e nelle banche quando ricevono documenti di quel tipo.
C’è gente che è stata portata via a forza da infermieri grossi in camicie bianco. E, davvero, l’unica cosa che mi fa girare i coglioni a mille è che le spese per il loro TSO le pago io con le mie tasse.
Marta.
Devo rimanere su Marta. Non devo dire parolacce e devo raccontarti di Marta.
Intorno al minuto 5:30, una delle assistenti sociali, tra il perplesso, lo sbigottito e a un passo da chiamare la neuro, sfogliando le carte, più o meno dice a Marta:
- Qui c’è tanto lavoro, lei ci ha perso tantissimo tempo…
- Dopo il parto, invece di impazzire, mi sono messa a studiare.
Così risponde lei.
E secondo te, dove ha studiato Marta?
Ci sono tantissimi siti che trattano dell’argomento, tutti quanti attendibili come un baro professionista in un saloon di Kansas City. Oltre a loro c’è una vasta serie di blog che rimbalza, crea, diffonde contenuti simili.
I blog sono hostati su diverse piattaforme, ma un servizio di hosting vince su tutti. Vediamo un po’ dove sono la maggior parte dei blog che parlano di sovranismo e altre stronzate.

Ho messo i nomi dei siti come immagine e non come testo, per evitare di far aumentare il traffico verso di loro.
L’elenco parla chiaro.
Quando io e il tizio di Altervista ci siamo scambiati un paio di messaggi (li trovi qui) lui si è detto orgoglioso di lavorare per Altervista e che non sentiva alcuna responsabilità morale nei confronti di quello che veniva pubblicato dagli utenti che si appoggiano al loro servizio di hosting.
Io e Marta ne prendiamo atto.
Ti chiedo un favore, adesso non andare a fare casino sul canale YouTube di Marta. Non sta bene, è inutile prenderla per il culo o cercare di farla ragionare.
Non è il momento.
Così non è ancora il momento di assumersi le responsabilità del proprio traffico, o per garantire un traffico di qualità sul quale veicolare la pubblicità.

Se vuoi approfondire il tema cazzabubbolistico della sovranità, ecco un paio di link:

Il manuale di Pontilex per smontare tutta la bufala

Storia dell’OPPT

Un caso simile a quello di Marta.

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