Vampira!

Al secolo Maila Nurmi, finlandese, nata nel 1922.
Sul computer ho una cartella piena di sue fotografie. Non mi sembra necessario spiegare il motivo per cui, a un certo punto, ho deciso di creare un mio archivio personale su di lei.
Preferisco condividere qui alcune delle sue foto e raccontare quello che so su Vampira per la gioia dei presenti.
Vampira, Maila Nurmi.
Resa celebre nel 1954 con il Vampira Show, e celeberrima nel 1956 con Plan 9 from Outer Space di Ed Wood.
La sua biografia è favolosa. Meriterebbe un paio di biopic su di lei, una graphic novel, un romanzo a fumetti e una serie tivvù. Oppure un musical. Tipo che se fossimo in un paese civile lo scriverei subito.
La vita di Vampira è al centro di una serie di intrecci formidabili, legami che ti fanno dire “quanto è piccolo il mondo”. Attorno a lei un sacco di gente e un sacco di storie. Vampira/Maila è un’icona narrativa anche nella vita reale.
Si diploma in un liceo di Astoria, Oregon. La stessa città dove, nel 1985, viene ambientato I Goonies di Richard Donner.
Maila arriva a Hollywood giovanissima e per prima cosa cambia il suo cognome: Syrjäniemi. Decide di spacciarsi per la nipote del campione olimpico Paavo Nurmi e ne prende il cognome.
Posa per Alberto Vargas, il padre del concetto stesso di Pin Up. Recita a teatro, per un paio di stagioni, poi arriva Mae West, decide che è troppo bella e la fa cacciare dalla compagnia.
Si reinventa showgirl, ballerina, spogliarellista, artista di burlesque. Posa per riviste glamour destinate ad entrare nella leggenda come Famous Models. Si ritrova al fianco di Bettie Page e Lili St. Cyr.

Nel 1949 sposa un ex bambino prodigio del cinema muto: Dean Riesner, meglio noto come “Dinky Dean”. Uno che a cinque anni recitava al fianco di Buster Keaton e Charlie Chaplin.
Quando Riesner, sposa Vampira ha già terminato la sua carriera di attore. Ora fa lo sceneggiatore. Che film ha scritto? Nel 1949 non lo so, quello che conta è che Riesner scriverà: Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo, film di esordio dell’Ispettore Callaghan e: Chi ucciderà Charley Varrick? uno dei noir più strani della storia del cinema, con un enorme Walter Mattau in un suo rarissimo ruolo drammatico.
Più o meno nel 1953, Maila e Riesner “creano” Vampira.
Maila partecipa a una seratona ispirata ai fumetti di Charles Addams, ci va mascherata da Vampira e vince il primo premio.
Uno della televisione la nota, ma non sa come contattarla. Per fortuna hanno un amico in comune: Rudi Gernreich, un giovane stilista.
(Il “giovane stilista” Gernreich diventerà un icona della moda anni ’60 e ’70. Interpreterà un’epoca, creerà uno stile immortale e riconoscibile ancora oggi. Per esempio, il look da “fantascienza anni 70” non esisterebbe senza Gernreich)

Un giro di telefonate, una messa a punto del look complessivo, e nell’aprile del 1954, a mezzanotte va in onda la prima puntata del Vampira Show.
Vampira entra nelle case americane con una mise a metà tra una dominatrice sado maso e una cattiva da fumetto in bianco e nero.

Carica di erotismo e humor nero, con un vitino di vespa sul quale hanno scritto interi capitoli. (Uno su tutti quello sulla body modification presente in Modern Primitives della Re/Search)
Lo show è un successo. Il personaggio pure. Fin troppo.
Maila Nurmi diventa Vampira, e lo diventa in modo totale, permanente. Si lega al suo personaggio in modo completo e assoluto. Da quel momento non sarà mai più Maila, ma solo e soltanto Vampira.
Vince un Emmy come personalità femminile dell’anno. Appare sulle principali riviste dell’epoca, Life compresa. Forse diventa una delle amanti di Marlon Brando, spesso è in giro per Los Angeles in compagnia di un giovanissimo attore semi sconosciuto: James Dean.

Poi succede qualcosa.
Dopo un anno dalla messa in onda della prima puntata, nonostante la popolarità, il suo show televisivo viene cancellato.
Si dice che, per la dirigenza della rete, Vampira fosse una donna troppo forte, troppo distante dallo stereotipo della casalinga anni ‘50 remissiva e adorante del proprio marito. Vampira è una tipa disinibita, indipendente, sembra viaggiare su frequenze del tutto diverse dalle altre donne e dive del periodo. Bisessuale, stravagante, fortemente gotica e oscura in un mondo bigotto color pastello.
Non può stare in televisione. No davvero, perché non ha dato un confine netto tra persona e personaggio. Forse perché quel confine non esiste.

Vampira, giuro, nel 1955
Vampira nel 1955
Vampira, casalinga anni 50

Vampira si rifiuta di vendere i diritti del suo personaggio all’emittente televisiva, e quelli al suo posto ci mettono: Voluptua. Una bionda burrosa dea dell’amore e dei film romantici.
(Anche tra i maniaci del pop anni ’50 in pochi si ricordano ancora di Voluptua. Un motivo ci sarà, no?)

Vampira non si fa mancare nulla. Nemmeno uno stalker psicopatico che irrompe nel suo appartamento, la sequestra e tenta di ucciderla nel 1955. Lo stesso anno della morte di James Dean.
Lei riesce a fuggire dalle grinfie del folle, lui non riesce a scampare alle leggi della fisica.
Per la stampa, la morte di Dean è colpa di Vampira. È lei che porta sfiga, è lei che è emana negatività.

Nel 1956 la contatta Ed Wood. In quel momento Vampira se la passa molto male. A Hollywood non la vuole più nessuno. Niente feste, niente amici, niente spettacoli, niente foto. Vive da reietta. Campa con un sussidio di disoccupazione. Accetta la parte in Plan 9 from Outer Space, dove recita con un’altra stella del cinema imprigionata a vita nel suo personaggio: Bela Lugosi.
Il film è una merda e Vampira lo sa. Accetta perché ha bisogno di soldi e i 200 dollari di paga le servono per tirare avanti.

Dopo Plan 9, le vengono proposti altri tre film. Roba piccola. Accetta. Accanto a lei c’è un ragazzino: Jackie Coogan, ha girato Il Monello con Chaplin quando era piccolo, ma diventerà molto più famoso in futuro. Quando?
Quando avrà la parte dello Zio Fester nella serie tivvù sulla Famiglia Addams.
Vampira si ritira dal mondo dello spettacolo nel 1961. Si sposa un italiano e apre una boutique su Melrose Avenue, il Vampira’s Attic.
Realizza abiti dark e gioielli in stile. Tra i suoi clienti c’è, per dirne uno, Frank Zappa.

Vampira in una gallery in uno stile MOLTO Gernreich.

Poi arrivano gli anni ottanta.
Plan 9 viene nominato a furor di popolo come “peggior film della storia del cinema” e Vampira viene riscoperta. Si torna a parlare di lei, tornano gli inviti, le interviste, le apparizioni.
Il personaggio di Vampira torna alla ribalta.
Viene contattata nel 1981, per riportare in televisione il Vampira Show. Viene presa sonoramente per il culo. Prima le chiedono una consulenza, poi la silurano, poi prendono
Cassandra Peterson e tirano fuori la Strega Elvira.
Parte una causa colossale tra Vampira ed Elvira sui diritti di sfruttamento dell’immagine e del personaggio.
Ci sono più di 150 similitudini tra il personaggio Elvira e il personaggio Vampira, ma la causa viene comunque archiviata.
Elvira comunque, sparisce dalle scene dopo cinque minuti.

Non importa.
A partire dagli anni ’90 Vampira assume il ruolo che merita: l’Icona pop.
Gli Astrovamps incidono un pezzo su di lei, internet la venera. Dagli archivi escono in continuazione materali su di lei, scansoni di articoli di vecchie riviste, set fotografici, brevi filmati.
Vampira, sul suo sito, inizia a vendere memorabilia e oggetti personali. Tim Burton la assume come consulente per il film Ed Wood, affidando a Lisa Marie il ruolo di Vampira.
Il mito di Vampira viene consacrato a livello iconico, diventando un punto di riferimento per la cultura gotica e il glamour dai toni dark.
Entra nell’immaginario collettivo, assumento una posizione di primissimo piano che niente e nessuno potrà mai levarle, nemmeno la morte che avviene nel 2008 per cause naturali.

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