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Cajelli che scrive roba

Fumetto, Io e i fumetti, Libri, Real Diegozilla

Sul Tram con Frank Miller.

29 gennaio 2016 • By

il12

L’altro giorno era il compleanno di Frank Miller.
Io a Frank ci voglio bene un sacco. Quindi, per celebrare il suo compleanno metto qui uno dei pezzi che ho scritto per il volume: “L’incredibile Marvel – 75 anni di meraviglie a fumetti”, by Comicon Edizioni.
Clicca qui per vedere il volumazzo.
Clicca qui per leggere una recensione del medesimo.

Ecco l’articolo. In pratica, una polaroid di Diegozilla direttamente dagli anni ’80, quasi ’90.

SUL TRAM CON FRANK MILLER
Una volta avevo la stanghetta degli occhiali riparata con lo scotch. Una roba da vincere il campionato mondiale dei nerd. Poi ho cambiato occhiali. Niente più scotch. E ho trovato la fidanzata. Marta. Credo che le due cose fossero collegate. Fatto sta che alla fine degli anni ’80, non avevo più lo scotch sugli occhiali e avevo una fidanzata. Marta. Io e lei limonavamo duro. Però abitava lontanissimo da casa mia. Allora ci andavo in tram, ma mica un tram qualsiasi, prendevo il 12. Un Jumbo. Il viaggio era lungo e in parte occupavo il tempo pensando intensamente a Marta, e in parte leggendo fumetti.
E così, un pomeriggio del 1988, sui sedili arancioni del 12, mi ritrovo tra le mani un albo dei Fantastici Quattro edito dalla Star Comics. Dentro, in appendice, c’è una storia di Devil dove compare per la prima volta un personaggio nuovo: Elektra. Ho conosciuto Frank Miller così, mentre seguivo i miei ormoni in subbuglio fin dall’altra parte di Milano.
C’era qualcosa di profondamente diverso dal solito in quella storia. Per quanto andassi pazzo per i super eroi in generale, per quanto mi piacessero le normali avventure dei personaggi in calzamaglia, leggendo quella storiellina di 22 pagine, scritta da Miller, disegnata da lui e da Klaus Janson, mi accorsi subito che quella roba aveva un sapore più adulto e molto più amaro. Il che andava benissimo per il nuovo me. Non ero più un ragazzino, non avevo più lo scotch sugli occhiali e stavo andando a limonare con Marta.
Il mio rapporto a tre con Frank Miller e Marta non durò a lungo. Quando uscì il Wolverine di Claremont e Miller, Marta mi aveva già lasciato. Purtroppo di mezzo non c’era nessun boss della Yakuza, ma soltanto un tipo più grande di me che aveva un Fantic Caballero 50.
Mesi dopo, ero ancora lì che mi disperavo per Marta. Il 12 lo prendevo lo stesso, coltivando la mia melanconia. Su quei sedili arancioni, investendo ottomila lire delle mie mance di Natale, ho letto Amore e Guerra di Miller e Sienkiewicz.
Scoprire Sienkiewicz trasformò per sempre la mia percezione del fumetto, ma al tempo stesso maledii mille volte Miller per avermi devastato il morale in modo definitivo con una tremenda storia d’amore. Perchè percepii Amore e Guerra in quel modo lì. A livello empatico mi sentivo come Kingpin. Non avevo (ancora) costruito il mio impero fondandolo sul peccato, al posto di Vanessa io avevo Marta e a portarmela via non era stato un azzimato psicologo di nome Mondat (non Monday) Era stato un tipo di quinta, con il mullet e i Ray Ban Aviator a bordo di una cazzo di moto da cross.
Per la prima volta, Miller e Sienkiewicz mi facevano parteggiare non per l’eroe del fumetto, chissenefregava di Devil. In Amore e Guerra il mio eroe era Kingpin.
Anche se Marta/Vanessa mi aveva lasciato, in quelle pagine trovai comunque una consolazione.
Kingpin si vestiva in modo favoloso. Cominciai anche io a indossare delle camicie fatte con la tappezzeria, come mi aveva fatto vedere Sienkiewicz.

Sienkiewicz


Altre serie e altri volumi!, Fumetto

Anteprima: Randall Mcfly, la cover!

19 gennaio 2016 • By

Randall McFly - cover

Volumazzo che esce a Febbraio per quei bravi ragazzi della Cosmo.
La mia “opera seconda”, mai ristampata prima e mai più vista in giro dalla seconda metà degli anni ’90.
Disegni di Alfio Buscaglia, testi miei e di Alex Crippa.
Il volume è una versione rimasterizzata e riscritta della miniserie originale.
Maggiori dettagli a ridosso dell’uscita, prevista per metà Febbraio.

Cover di Alfio Buscaglia, colori di Luca Bertelè.


Altre serie e altri volumi!, Fumetto

Nathan Never 296!

12 gennaio 2016 • By

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La copertina è quella che vedi qui sopra e lo trovi in edicola dal 19 gennaio.
Metropolitan Hospital, Nathan Never serie regolare n°296.
È il mio primo Nathan Never, sì, lo so, ho scritto una storia di Legs un milione di anni fa, ma questa è proprio una storia con lui come protagonista assoluto.
Ai disegni c’è il prode Francesco Mortarino. Abbiamo già lavorato assieme in passato su Long Wei, e questo albo è anche per lui l’esordio sulla testata madre neveriana.
La storia è un medical drama fantascientifico.
Mi sono divertito a ricreare a fumetti le atmosfere di E.R. gli archetipi narrativi di Grey’s Anatomy, passando per le strutture di House e delle varie serie ospedaliere.
L’inizio è un omaggio diretto alla sequenza di apertura del primo episodio della prima stagione di E.R.
Il tutto, ovviamente, coniugato in termini di fantascienza pura. Le procedure mediche sono realistiche, mi ci sono documentato il più possibile, ma slittano poi sull’amplificazione fantascientifica.
Basta, sennò spoilero troppo. Magari ne parliamo meglio quando l’avrai letto.
Pettegolezzo redazionale: siccome sono un fine umorista, volevo intitolare l’albo: “It’s not lupus!”, ma mi hanno fatto cambiare idea a bastonate.


Altre serie e altri volumi!, Fumetto, Io e i fumetti

In edicola c’è Pulp Stories!

9 gennaio 2016 • By

PULP-STORIESEbbene sì. Grazie ai tipi della Cosmo, festeggiamo il ventennale di Pulp Stories tornando in edicola con un volumazzo unico che raccoglie tutti i numeri della miniserie uscita quando eravamo ggggiovini.
C’è anche un capitolo inedito, disegnato da Mariano De Biase.
Nel suo capitolo non c’è neanche un Carlino, ma farò presto ammenda per il gravissimo errore.

Se ti va, cliccando qui trovi una recensione del volume in edicola.

Quando Pulp Stories è stato ristampato da Edizioni BD, dieci anni fa, avevo scritto un lungo pezzo redazionale che raccontava i vari perchè e i vari percome.
Nella nuova edizione quel pezzo non c’è, metti che ti interessa, lo metto qui. C’è anche una parte dove racconto alcune cose dietro le quinte narrative.
Oltre alla cronaca di come realizzammo la mini originale, nella preistoria dell’editoria indipendente italica.

Cajelli che ti racconta Pulp Stories:

Quando ho scritto Pulp Stories avevo 24 anni, non so se è un merito, avevo così tante cose da imparare che ero convinto di averle già imparate tutte, capita, quando sei un ragazzino e sforni un fumetto di successo.
A quei tempi, Giuseppe Calzolari il preside della Scuola del Fumetto di Milano, aveva intenzione affiancare alla scuola una casa editrice interna, mi ricordo che in cantiere c’erano numerosi progetti, e quando gli proposi Pulp Stories mi diede fiducia e carta bianca, lo ringrazio ancora per quell’opportunità.
Mi resi subito conto che la gestione completa di un fumetto era decisamente un affare complicato, non sapevo nulla di grafica, di editoria in generale o di lavori redazionali, l’unica cosa che sapevo era che ai disegni volevo fortissimamente Luca Rossi.
Eravamo entrambi reduci da un episodio di Demon Hunter, gli chiesi se gli andava di fare Pulp e lui, con accento veneto, i riccetti e il suo sorriso di uno che la sa lunga, mi disse di sì.
Per le copertine, grazie alla complicità di una lunga e salda amicizia, scritturai Mauro Muroni, che decise una linea grafica molto particolare: nessun colore e un uso molto narrativo dei grigi, l’immagine non doveva essere uno shot classico della storia, ma un “riassunto” visivo delle atmosfere dell’albo.
Il lettering, che a quei tempi si faceva ancora a mano, venne affidato a Sabrina Saito, che con estrema perizia e pazienza, scrisse per benino tutti i miei sproloqui verbali.
Serviva ancora qualcos’altro, e ci inventammo una redazione.
Vennero chiamati Giovanni Bufalini e Luca Bertelè, erano appena usciti dal corso di fumetto, anzi, Luca era all’ultimo anno.

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