Lo senti questo strano sapore?
Si chiama: retrogusto amaro da singolo pazzo attentatore solitario.
E’ quella strana sensazione che ti coglie quando un momento prima la soluzione sembrava vicina, e un momento dopo è più distante che mai.
In fondo basta poco.
Basta un singolo pazzo attentatore solitario.
Ce ne sono a mazzi, e intere librerie di manuali su come utilizzarli.
Quel duomodimilano è stato lanciato con una precisione politica spaventosa. E di sicuro, quel souvenir lo pagheremo tutti e lo pagheremo il prezzo più alto possibile.
E se una foto di Berlusconi-Joker iniziasse a circolare sul web, in un momento in cui le TV rifiutano il trailer di Videocracy e parte l’assalto a Rai3, quali dinamiche si scatenerebbero nel nostro paese ?
Interessante questione.
Diegozilla aggiunge:
Secondo me non scatena un bel niente, ma la metto lo stesso.
Giusto per la cronaca aggiungo anche due parole sulla foto berluscona jokerizzata.
Quella foto è stata scattata durante una conferenza stampa assieme a Putin. Berluscrotalo fa il gesto di “sparare con un mitra” rivolto a una giornalista russa che ha fatto una domanda non gradita.
Un paio di settimane prima, qualcuno, aveva ucciso Anna Politoskaia.
Per cui, se il “gesto originale” nella sua arrogante, oscena, criminale, violenza non ha scatenato alcuna dinamica o reazione, non vedo come la sua trasmutazione in Meme possa scatenare qualcosa.
Ma, ripeto, la metto lo stesso.
Per un istante, un istante solo, facciamo finta che l’Italia sia uno stato da prendere sul serio e che abbia un ruolo attivo e importante nella politica internazionale, nell’economia, e in tutte quelle cose utili per essere uno stato importante e non il paese delle barzellette.
Facciamo finta.
Premessa fondamentale per non ridere quando leggerai quello che scriverò tra poco.
E’ un “esercizio”, la fantasia di uno scrittore, un what if.
Il premier di uno stato importante quindi, invita in un palazzo di stato un tot di donnine, che entrano senza alcun controllo. Una di queste fa foto, registrazioni, eccetera.
Il premier gli fa vedere i video del suo incontro con Bush, parla di politica, fa il brillante.
Ottimo. Se fossi il direttore dei servizi segreti di una potenza nemica sarei al settimo cielo. Ho una straordinaria via di accesso per installare microspie, ottenere informazioni, incastrare o ricattare il premier in questione.
Ipotesi.
Un presidente più importante, decide di avvisare il nostro premier di una imminente azione antiterrorismo. Una telefonata.
Il premier risponde. E’ a letto.
Al suo fianco c’è Gina Coscedifuoco.
- Che cosa succede, caro?
- Niente… Era l’abbronzato. Arresteranno uno a Milano, bho, non ho capito…
- Scusa un momento, devo andare in bagno.
E Coscedifuoco, che la sa più lunga di quanto lasci intendere, avvisa chi di dovere.
Accordi economici, piani industriali, segreti di stato, operazioni di borsa.
Elementi a conoscenza del premier che potrebbero, in qualche modo, essere sfruttati a vantaggio di qualcun altro.
Chi me lo dice che il repentino accordo Opel Magna ai danni della Fiat non sia frutto di un intercettazione da lenzuolo?
Certo, tutto questo riferito al nostro paese delle barzellette fa sorridere.
E sorridendo, si dovrebbe anche capire quanto percezione di questa faccenda sia inconsciamente commisurata al nostro non contare un cazzo.
Secondo molti, questa serie di bordate scandalistiche su questioni di gnocca porteranno alla fine politica di Silvio.
Tipo che a questo giro, invece delle monetine, gli lanceranno dei tanga mentre scappa dall’Hotel Raphael.
Trovo molto buffo che si siano sprecati ettolitri di inchiostro, ettari di alberi, ore e ore di trasmissioni per martellare su questioni come il caso Mills, il conflitto di interessi, il Lodo Alfano, le leggi su misura, e via discorrendo, e poi…
E poi a far cadere Silvio (forse) saranno questioni di mutande.
Comunque, penso che non succederà niente.
Ma proprio niente di niente.
Silvio rimarrà al suo posto.
C’è un errore di fondo in questa campagna stampa scandalistica. Un errore gigantesco nella radice del suo modus operandi.
E’ evidente di come sia strutturata (se non addirittura ispirata) su un modello di comunicazione anglosassone. Quindi, non tiene conto del reale problema del mio paese.
Che, ripeto, non è Silvio.
Anzi.
L’effetto di questa battaglia stampa scandalistico-sessuale, provoca nell’elettore berluscante la seguente reazione:
- Il Berlusca si fa le fiche?! Buon per lui, olè! Evviva.
Non lo allontana di certo dal paese, anzi, semmai lo avvicina ancora di più.
Perchè il Belpaese è un formaggio.
Un po’ di tempo fa ho scritto un post-apposta dedicato a Spazio Azzurro, il favoloso sito in cui gli hooligan del premier lasciano i loro messaggini.
Confesso che ogni tanto vado a leggermi quei messaggi. Più che altro per guardare verso l’abisso invocando un tempestivo arrivo di Cthulhu.
Quel sito mi mette angoscia, è una delle letture che più mi spaventa perché mi fa apparire le cose in modo chiarissimo.
Secondo gli elettori berluscanti, ogni voce fuori dal coro va stroncata. La separazione dei poteri è una cazzata e la costituzione l’hanno scritta i comunisti, che hanno governato l’Italia per cinquant’anni.
Silvio è un eroe, un martire, un cherubino incompreso. Il conflitto di interessi non esiste. Però bisogna votare lo stesso per lui anche se ha venduto Kaka. Il caso Noemi è gossip, una cosa privata, che non riguarda minimamente la credibilità del premier di una repubblica occidentale.
La magistratura è composta da invidiosi psicotici bolscevichi e, attenzione: Il pericolo comunista è una minaccia attuale.
Leggendo quei commenti, appare lampante che il problema non è Berlusconi.
Il vero problema è chi vota per lui.
Se uno come Silvio si fosse manifestato in un paese civile, lo avrebbero sfanculato in un quarto d’ora. Invece da noi no.
Invece no perché Silvio rappresenta esattamente, nel minimo dettaglio, ciò che pensa, vuole, sogna, odia e desidera l’italico popolo.
Ora arriverà uno di sinistra che mi dirà: Si vabbè, però, cioè, Berlusconi si è coltivato con cura il suo elettorato con un lavaggio catodico del cervello che dura da vent’anni.
Ehi, amico…
Nessuno ti obbliga ad accendere la tivvù.
Nessuno ti obbliga a credere che il TG5 o il TG1 ti stiano dicendo la verità.
Nessuno ti obbliga a sintonizzare i tuoi desideri, i tuoi sogni o il tuo stile di vita su ciò che propone la pubblicità o i personaggi di Maria De Filippi.
Non è Silvio. Siamo noi italiani che abbiamo un grosso problema.
Con noi stessi, però.
Fatto sta che, nonostante queste premesse, ogni tanto Spazio Azzurro mi strappa qualche sorriso.
Oggi è successo, con il messaggio assolutamente autentico che ti metto qui sotto:
da: Iannantuono, Andre
Mi sono permesso di difendere il premier contro reportage americane e inglese ingiuste , scrivendo a cuesti servizi, visto che sono laureato in letteratura inglese
Caro Iannantuono, se scrivi in inglese come scrivi in italiano, è probabile che non ti abbiano capito.
Rimane da scoprire come hai fatto a laurearti senza superare l’esame di quinta elementare.