Gedo mi segnala una rece di Alta Infedeltà sulle pagine de Il Giornale, c’è addirittura un virgolettato e il mio cognome scritto giusto!
Gedo mi segnala una rece di Alta Infedeltà sulle pagine de Il Giornale, c’è addirittura un virgolettato e il mio cognome scritto giusto!
In Brasile, si dice:
“O texto é de Diego Cajelli, ainda em seu primeiro trabalho zagoriano. Seu roteiro é interessante, veloz e não perde tempo, priorizando a ação. Ainda que esteja longe de ser espetacular, é uma história divertida e repleta de pontos altos, falhando apenas na conclusão (que ocorre de um modo um tanto apressado, até confuso) e na pequena participação de Chico, como é típico nas aventuras atuais de Zagor.”
“Também gostei bastante da história, à parte as “doideiras” do Cajelli, como a machadinha biônica, hahaha!”
Il resto, è tutto su un Blog brasiliano dedicato a Zagor!
Gedo, su Fumetti di Carta ha recensito un fumetto del dinamico duo Cajelli/Bertelè uscito quasi 10 anni fa. (clicca qui per leggere la recensione)
Non credevo che un pezzo di archeologia come quello si trovasse ancora in giro, e che dicesse ancora qualcosa a qualcuno.
E’ passato un fracco di tempo, ho ripensato a tutto quello che ho fatto dal 1997 a oggi e mi sono spaventato, i tempi in cui scrissi Death Love Cube sembrano così fottutamente lontani.
Ma forse no. Commozione, groppone e nostalgia a parte.
Di quel periodo e di quel fumetto in particolare ho moltissimi ricordi, e la cosa bella è che quei ricordi non sono solo miei, sono anche di Luca, di S3keno, di Otto e di tutti i miei compagni di avventure di quel periodo, che COSA STRANA, sono miei amici e miei colleghi ancora oggi.
Siamo andati contro tutti i cliché del racconto di formazione, abbiamo contraddetto in parte uno dei miei film preferiti: C’eravamo tanto amati di Scola.
Di solito, come insegnano i romanzieri, gli amichetti si perdono, prendono strade diverse e si rincontrano solo in situazioni tristi, con il peso delle sconfitte a fare da denominatore comune.
Non è stato il nostro caso, siamo stati molto fortunati, non ci siamo persi, la vita non ci ha battuto, ci siamo ancora, vicini come nel 1997.
Dopo aver letto la recensione ho riletto il mio fumetto. Di solito ho un brutto rapporto con ciò che ho scritto in passato, ma questa volta no, anche se è pieno di errori, di leggerezze, anche se mi pento di alcune cose che ho scritto nelle prefazioni, il rapporto sentimentale con lui è ancora molto vivo.
L’ effetto, vi assicuro è davvero strano.
Si dice in giro:
“My favorite of all the extras, is a sixteen-page comic book entitled Milano Criminale: The De Falco Solution, written and drawn by two popular Italian comic book artists, Diego Cajelli and Maurizio Rosenzweig, that is inspired by the Italian crime films of the ’70s and is also designed in the style of Italian comic books from the ’70s. It’s a cool addition that rounds out this excellent NoShame release quite nicely.”
“To top it off, NoShame has included the first English translation of an Italian comic inspired by the poliziotteschi of the era – Crime Story: The De Falco Connection by Maurizio Rosensweig and Diego Cajelli. It’s a fun addition to a nice package.”
“Most unique in this package is “Crime Story: The De Falco Connection,” a 16 page color comic by Maurizio Rosensweig and Diego Cajelli. A graphic ode to European crime, this illustrated story is a refreshing change from the usual liner notes, and captures the extravagance and exploitative fever of the genre. A fitting end to what can only be described as an innovative tribute to the Italian crime film!”
Dicono del Diabolik adesso in edicola:
“Albo generoso di idee e piccoli colpi di scena.”
A dirlo è Numeronove, da ComicUS e dal forum di Diabolik.
Insomma, pare che il mio soggetto sia piaciuto.
Personalmente, mi è piaciuto molto anche come Roberto lo ha sceneggiato, oggi a pranzo gli farò i miei complimenti di persona!