Randall McFly, il nipote squinternato di Martin Mystère.
5 febbraio 2016 • By Diego CajelliIn edicola a fine mese. Un volume unico, one shot, 192 pagine. Edito da Editoriale Cosmo, la cover è quella qui sopra.
Ai disegni il prode Alfio Buscaglia.
Il vostro Cajelli preferito ha ideato la serie, il personaggio, scritto i soggetti, e sceneggiato il tutto in lieta compagnia di Alex Crippa.
È un lavoro della fine degli anni ’90. Mai e poi mai ristampato prima. O avevi letto la mini originale, o niente.
Per l’occasione l’ho riscritto tutto, l’ho attualizzato, aggiornato, ho corretto i tanti errori di Ittagliano presenti. C’è un nuovo finale.
(Tra le altre cose, ho tolto quella fastidiosa e dilettantesca rottura della quarta parete)
L’intero fumetto è stato sverniciato, ridipinto e lucidato per questa nuova avventura editoriale.
Bene. Ma di che cosa parla Randall McFly?
Per farla breve.
Tre studenti: Randall McFly, Victor Besson e Don Freeman. Frequentano tutti e tre un esclusivo collegio svizzero, il Saint Claire.
Questi tre possono essere considerati come i nipoti scapestrati di Martin Mystère.
Randall, Victor e Don sono appassionati di misteri, ufo, paranormale, criptozoologia, leggende urbane, occulto, complottismo e pepperepè.
Il mood è uno scanzonato e leggero incrocio tra X Files e Animal House.
Non è una parodia. Anzi, lo scrivo in neretto: non è una parodia.
È una commedia su base realistica. Tutti i misteri i casini, le avventure in cui si infilano sono documentate e serissime. È il modo di raccontare la storia che cambia, diventa ironica e sbarazzina.
Una storia dove di fronte a un’astronave, è legittimo domandarsi:
Nei sei capitoli che compongono il volume succedono un sacco di cose. Gli argomenti, più o meno sono questi:
Alchimia e Pietra Filosofale.
Possessioni Demoniache.
Ufo.
Creature.
La sfiga.
Lo spionaggio industriale.
C’è una storyline orizzontale che collega tutti gli episodi, con vari sviluppi. Alternando momenti seri a momenti ironici, con toni da sit com.
Nel capitolo finale c’è un crossover con Pulp Stories.
Robert Giusti va in Svizzera per chiudere un affare e i nostri tre sono coinvolti nel casino che ne consegue.
E di nuovo, dato che siamo in un territorio informale e parecchio cazzone, rimanendo in un contesto di citazioni tarantiniane, su Randall McFly non ci sono Le Iene. No.
Sconfinamenti e crossover a parte, la linea narrativa principale è legata alle Teorie del Complotto e ai misteri, anzi: i Mysteri.
L’approccio dei tre è un approccio consapevole, post moderno, simile a quello visto l’altro giorno nel terzo episodio della nuova serie di X Files.
Era già così quando Randall uscì negli anni ’90. Perchè da sempre, odio prendermi troppo sul serio. Oggi quell’aspetto di “presa per il culo cospirazionista” risulta essere ancora più marcato.
Sì, ovvio. Ho aggiustato e reso contemporanei alcuni dialoghi.
Ho anche chiesto al povero Alfio di correggere alcune vignette, ma non vi diremo mai quali.
Alex, Alfio e il sottoscritto consideriamo Randall Mcfly come una dei lavori più divertenti che abbiamo mai fatto.
Riletto oggi, mi assumo ogni responsabilità, e ti dico che lo è ancora.
Divertente, e al tempo stesso così serio da potersi permettere di essere scanzonato.
Randall McFly: Fattore X
di: Diego Cajelli, Alex Crippa e Alfio Buscaglia.
192 pp
b/n
6,90 €
In edicola dal 26 Febbraio.
Editoriale Cosmo.