Ieri si sono concluse le offerte del secondo lotto dell’asta di beneficenza in sostengo della famiglia di Lorenzo Bartoli.
Tra i vari pezzi che sono andati all’asta, c’era una mia sceneggiatura di Zagor.
A dire il vero non era proprio una sceneggiatura, era la copia di lavorazione redazionale dell’albo, con le note autografe di Decio Canzio, Sergio Bonelli e Moreno Burattini.
Ho ottenuto un permesso speciale dal direttore della casa editrice per poterla mettere all’asta, ed è un tipo di materiale che non si vede in giro tanto facilmente.
Noi, Zagor e le mani di Gallieno Ferri.
3 ottobre 2013 • By Diego CajelliIeri ho fatto il mondano e sono andato all’anteprima per la stampa del film: “Noi, Zagor”, scritto e diretto da Riccardo Jacopino.
Un film-documentario e al tempo stesso un evento, distribuito nei cinema dove sarà possibile vederlo il 22 e il 23 ottobre.
La pellicola è molto zagoriani oriented. Celebra, come è giusto che sia, la storia del personaggio, dei suoi autori, dei suoi lettori e del suo successo editoriale.
Alla proiezione c’era anche Gallieno Ferri, il Maestro. L’uomo che ha creato graficamente Zagor e che lo disegna dal 1961.
Ecco.
Queste sono le sue mani:
Parte tutto da queste mani.
52 anni di avventure, personaggi, emozioni, 52 anni di passione, lavoro, chine, matite e ciccioli di gomma.
Da queste mani: Zagor, Cico, Hellingen, Rakosi, la scure, le liane, la palude e tutti gli altri e tutto il resto. Per estensione, da queste mani arriva anche il film che sono andato a vedere ieri.
AAHHYAAKK!
Pis Isler (Lavori Sporchi) è il titolo con cui Pulp Stories è uscito in Turchia.
Mi ripeto. Il titolo dell’edizione turca è molto meglio del mio. Grazie!
Leggersi in una lingua che non si conosce è davvero strano.
La storia la so già, e te credo, l’ho scitta io!
(Questo mia nonna lo chiamava: spirito di patata. Umorismo finissssimo)
Però ritrovarsi un un’altra lingua fa strano comunque.
Sono curioso di sapere come sono state tradotte e adattate alcune battute, se funzionano anche in Turchia, o come è stata trattata tutta la faccenda parareligiosa che ho infilato nel capitolo 5.
Mi girano delle recensioni, di cui ci capisco niente, Google Translate mi aiuta pochissimo.
Una è uscita anche su un giornale che mi dicono tiri una milionata di copie e io sono contento.
Tutte le domande che si agitano nel mio cervello, me le segno sul mio fidato bloc notes. Avrò modo di rivolgerle direttamente ai miei editori turchi.
Infatti, io sono contento, ma pare siano contenti anche loro.
Dal 3 al 7 novembre sarò ospite di una fiera del fumetto a Istanbul.
Ci vado con l’inossidabile Marco Schiavone, l’italico editore di Pulp Stories e con il grandissimo Riccardo Burchielli. Garrett, disegnato da lui e scritto da Roberto è stato pubblicato dalla stessa casa editrice.
E’ la prima volta che vesto i panni dell’ospite internazionale e sono un po’ in tensione.
Mi calmerò ingurgitando kebap e fumando tantissimo.
Laggiù comunque troverò un amico.
Zagor
E’ lì a Istanbul che mi aspetta.
Oltre a farmi bello, e a gongolarmi quando mi fanno i complimenti, mi sembra giusto dire anche quando le cose non vanno mica tanto bene.
Nonostante le mie speranze, ai lettori di Zagor la mia storia dell’Almanacco, sta facendo schifo di brutto. Tipo che sui forum spiritoconlascuriani da “Nessuna pietà per Coleman”, si è arrivati velocemente a: “Nessuna pietà per Cajelli”.
Mi sa che non ci siamo capiti, e che non ho trasmesso a dovere quello che volevo trasmettere con quella storia.
Ed è la cosa più grave che può succedere quando scrivi.
Comunque sia, c’è un elemento positivo: E’ la mia ultima storia per Zagor, gli aficionados dello Spirito con la Scure dovrebbero rallegrarsene!
Oggi arriva in edicola l’Almanacco dell’Avventura di Zagor. Dentro c’è una storia firmata dal sottoscritto e disegnata da Roberto D’Arcangelo.
L’almanacco è molto bello, e c’è un imperdibile articolo sui film di Kung Fu.
Per quanto riguarda il fumetto… Sono 94 tavole fitte fitte di azione, inseguimenti e pim pum pam.
Dal mio punto di vista il plot è molto classico, con un paio di sterzate verso il noir puro, a cui però ho messo i vestiti del western.
Un tutti contro tutti, con Zagor nel mezzo.
Ho scelto la via narrativa della mancanza assoluta di redenzione, con cattivi che rimangono cattivi fino all’ultimo, senza nemmeno un pizzico di apertura sul finale.
Spero che gli zagoriani la apprezzino, visto che è la mia ultima storia per lo Spirito con la Scure!