Nuova puntata di Valido per l’espatrio!
Questa volta tocca a Claudio. Ci conosciamo da un bel po’, anche se le sua Palermo era piuttosto lontana dalla mia Milano.
Cintura nera di biliardino, disegnatore, per ora non abbiamo mai lavorato assieme, poi si vedrà.
Ciao sono Claudio e vivo a Barcellona
Che cosa facevi qui prima di partire?
Stavo lavorando ad una graphic novel per Casterman e avevo da poco iniziato la mia collaborazione con “Il Giornalino”, lo storico settimanale della San Paolo.
Conoscevi qualcuno laggiù?
Conoscevo Giovanni, che si era stabilito in Catalunya da qualche anno ed ero già andato a trovarlo tre volte.
L’ultima volta ci andai con la mia compagna (adesso moglie) e quella volta decidemmo di fare armi e bagagli e trasferirci a Barcellona.
Che cosa fai adesso in Spagna?
Sto lavorando per Bonelli, dopo una breve storia disegnata sul Dylan Dog Gigante 21 sono passato alla testata Dampyr dove sto disegnando una storia proprio ambientata in terra catalana. Continuo la mia collaborazione con Il Giornalino, ho iniziato un nuovo fumetto su sceneggiatura di Carlos Sampayo che pubblicherà Ankama in Francia. Collaboro anche con Norma Ed. in varie forme, non solo come autore, ma anche come editor e hunter per il mercato italiano.
È difficile lavorare per l’Italia vivendo fuori?
Grazie a internet potresti vivere anche al polo nord e lavorare con un editore al polo sud e non ci sarebbero problemi…
Dove hai dormito la prima notte?
A casa di Giovanni. Partii a Luglio per andare a cercare casa. Ci misi tre settimane più o meno a trovarla.
Conoscevi bene lo spagnolo?
Si, dodici anni fa avevo partecipato al “Progetto Erasmus” e vinsi la borsa di studi in Belle Arti a Valencia. Restai lì un anno e in quel frangente imparai lo spagnolo. A Barcellona però più che il Castellano, da noi chiamato spagnolo, bisogna imparare il Català, lingua ufficiale e principale della Catalunya.
L’hai imparato sul posto?
Ci sono dei corsi gratuiti organizzati dal Comune. Due volte la settimana, corsi serali, organizzati nelle scuole pubbliche. L’ho studiato per quasi un anno e lo capisco bene, però continuo a preferire il castellano.
Ora lo parli un po’ meglio?
Parlo abbastanza bene il castellano, così così il catalano.
Quanto ci hai messo a fare i documenti per vivere lì?
Una mattina. Vai alla polizia, fai una denuncia con il tuo passaporto e loro ti rilasciano il NIE (numero di identificazione dello straniero). Se parliamo invece d’iscrizione all’AIRE, ecco quello è un delirio, incompetenza, perdite di tempo, pressappochismo, sono soltanto alcuni degli aggettivi che gli italiani che vivono qui esprimono sul Consolato Italiano.
Per prendere i mezzi pubblici c’è un biglietto cartaceo o una tessera?
Un biglietto cartaceo. Ce ne sono di diversi tipi. Singolo, da dieci corse, per tutto il mese, per 50 corse, per tutto l’anno.
Se devi andare in posta o in banca, i moduli per le raccomandate o simili, sono anche lì allo sportello? Anche lì devi superare tutta la fila e chiedere quello che ti serve?
No. I moduli sono sui banconi e ognuno può prendere quelli che gli serve. Ma la cosa allucinante è che non ci sono file. Ho provato cinque poste differenti e non ho mai aspettato più di dieci minuti per fare un’operazione.
Sei alla cassa del supermercato, in coda. Aprono la cassa di fianco.
Che cosa succede?
Generalmente la cassiera indica una persona che sta a metà coda e gli chiede di spostarsi nell’altra cassa, tutti quelli che stanno dietro si spostano, mantenendo la fila.
In Spagna come è stato risolto il problema dei mendicanti ai semafori?
Non esistono e neanche posteggiatori abusivi (però al sud della Spagna qualcuno l’ho visto)
Posso bere alcolici nei giardinetti?
Assolutamente si. Puoi fare anche pic-nic nei parchi che sono sparpagliati per tutta la città. D’estate è una meraviglia.
Se non si può e io lo faccio lo stesso, che cosa mi succede?
Quello che non si può fare è stare a petto nudo prendendo il sole nei parchi, ma soltanto da un paio d’anni c’è questa legge, prima si poteva girare nudi per la città (il nudismo era consentito)
Pausa pranzo al lavoro.
Quanta ressa c’è nel bar per prendere il panino?
Qui non c’è l’abitudine del panino. Qui si va al ristorante/bar/trattoria e con 10 euro mangi un primo, un secondo e un dolce (o un caffè) e una bella cerveza. I tempi di attesa sono ragionevoli, nella maggior parte dei casi arrivi e ti siedi.
C’è un quartiere famoso per i locali e la vita notturna, tipo i Navigli qui a Milano?
C’è il Born che è il quartiere vecchio della città, il Raval che è il più bohémien, la Rambla tra le strade più popolate della città e poi c’è la Barceloneta, il quartiere dei “pescatori”, splendido d’estate e affascinante d’inverno.
Anche lì i venditori di rose sono piuttosto insistenti?
I venditori di rose ci sono, chiedono una volta, tu dici no e se ne vanno.
Agosto.
Anche in Spagna “esodo” e “controesodo” sono termini di uso comune nei periodi di ferie?
Per quanto le strade e le autostrade sono ben fatte e ben gestite anche qui a volte capita. Ma soltanto a volte e deve esserci qualche particolare motivo. A me una volta è capitato di stare più di un ora bloccato nel traffico d’estate al ritorno da Figueras, ma il blocco era dovuto ad un incidente stradale.
Quanto costa un caffè?
80 centesimi, ma anche 1,20 dipende dai posti. ovviamente non è buono come il caffè italiano, ma in alcuni posti trovi l’Illy e il morettino.
Quanto costano le sigarette?
Non lo so, non fumo. Ma in cambio ti dico quanto costa la benzina 1,38 la verde e 1,34 il diesel.
Si trova facilmente un parcheggio lì dove vivi?
Ho il posto macchina, ma in tutta la città non è facilissimo trovare posto, per questo motivo hanno creato parecchi parcheggi sotterranei a pagamento. Ma sono molto cari. Barcellona è una città che si gira benissimo in bicicletta o con i mezzi pubblici. Il comune anni a dietro ha creato il progetto Bicing che funziona benissimo in tutta la città. Ci feci un post una volta: http://stassiclaudio.blogspot.com.es/2009/09/bicing.html era il 2009, adesso il prezzo è di 45 euro ma il servizio è migliorato moltissimo.
Quant’è la multa per sosta vietata?
Credo una cinquantina di euro
E se lascio la macchina in seconda fila?
Mai vista una macchina in doppia fila da quando vivo qui.
La cosa che ti manca di più dell’Italia?
Tante cose. La famiglia e gli amici prima di tutto.
La cosa che ti manca di meno.
Anche lì tante cose. L’arroganza e la presunzione, il malaffare, l’immondizia per le strade, le canzoni napoletane sparate a tutto volume alle otto di mattina, la rabbia della gente, la maleducazione e sopra tutto immobilità del “tanto è sempre stato così”.
Pregi e difetti degli spagnoli.
I Catalani sono testoni, tirchi e eccessivamente legati alle loro radici Catalaniste. Radici che se innaffiate con slogan populisti e secessionisti come quelle del nuovo presidente della Catalunya potrebbero far nascere sentimenti di divisione dalla Spagna. Sentimenti che negli ultimi mesi stanno crescendo per effetto della crisi.
I Pregi invece sono tantissimi. Sono ospitali, gentili, cortesi, allegri, curiosi, attivi sempre a preparare nuove attività.
Come ti vedono gli spagnoli?
Gli Spagnoli adorano gli italiani. Conoscono bene la cultura e la storia italiana e poi la cucina italiana è tra le più apprezzate in terra Iberica.
Loro lo sanno di essere in “crisi”?
Si, eccome. Il Governo Rajoy ha fatto più o meno gli stessi interventi che ha fatto in Italia Monti. L’IVA è stata aumentata di 11 punti, fino al 2010 era all’8% , adesso è al 21% acqua, luce e gas sono aumentati, anche la benzina che quando siamo arrivati qui nel 2009 era a 1,18. La disoccupazione è aumentata parecchio. La Catalunya però ne soffre meno. Considera che è come la Lombardia per l’Italia e poi qui il turismo la fa da padrone tutto l’anno. Quindi si c’è la crisi, ma le infrastrutture continuano ad andare avanti, le strade non vengono abbandonate, la raccolta differenziata è al 54%, si restaurano monumenti, si promuovono attività e si creano ogni giorno cose nuove.
Un consiglio per chi se ne vuole andare dall’Italia.
Nessun consiglio. È una scelta troppo personale. L’unica cosa che mi sento di dire è che nulla è per sempre, si può fare una prova di un anno, poi puoi decidere di tornare in Italia o di restare, in ogni caso avrai fatto un’esperienza nuova che ti avrà arricchito personalmente e culturalmente. Io ho fatto così e sono rimasto, almeno finora, dopo chissà.
Valido per l’espatrio va in pausa per un paio di settimane. Nei prossimi giorni ci sarà la convention fumettosa Cartoomics qui a Milano. Credo proprio che il blog sarà Long Wei oriented per un po’.
Nel frattempo sto raccogliendo altre interviste. Se qualcuno vuole proporsi, può mandarmi una mail all’indirizzo del blog, è lì, sulla colonna di destra!