Per prima cosa, ringrazio Nipresa per la segnalazione.
Quella che vedi qui sopra è la mappa di tutti i miei spostamenti, ottenuta dai dati contenuti nel file di registro del mio iPhone.
C’è tutto. Milano, Lucca, la gita ad Angouleme, la Turchia, la Slovenia e Londra. Manca Belgrado. Ma forse non ero ancora ifonizzato quando sono stato laggiù. Qui ho messo solo l’Europa, anche perchè il programma non mi ha mappato quando ero a New York, non so perchè.
I “palloni” blu, a occhio sono la “persistenza” nelle celle dei GPS.
Quando lo apri, iPhone Tracker ti offre la possibilità di zoommare di brutto, vedendo addirittura le vie per le quali sei passato.
Come funziona?
Vai qui, e scarichi il programma in open source. Lo installi sul computer dove risiede il tuo iPhone o il tuo iPad, lo lanci e poi fa tutto da solo. Va nel backup dei dispositivi, tira fuori i dati e li elabora in una sconcertante mappa globale.
Al momento, non si sa se la Apple ha una copia di quei dati lì. Ovvero, al non si sa se la Apple è a conoscenza di ogni minimo spostamento dei suoi clienti. Che gli frega? Mi domando io.
Dico sconcertante per due motivi.
Il primo: con la memoria che mi ritrovo, ci ho messo un bel po’ a ricordami perchè sono andato a Sfrucuzzate di Bovina, vicino ad Abbiategrasso.
Il secondo: e se finisce nelle mani dei cattivi?
Con il nuovo firmware il mio 3G sta un po’ meglio.
La tastiera sta dietro ai miei diti, sembra meno ubriaco, la batteria dura quasi quanto durava prima e l’AiFono non va in crash ogni volta che soffia il vento.
Per cui, in tutta onestà, sembra che i problemi siano stati risolti.
Ora vediamo usandolo più a lungo che cosa succede.
I commenti al post precedente sono molto carini.
Devo capire perché gli utenti non Apple si sentono in obbligo di scaricare vagonate di astio sui prodotti Apple. Uno può muovere la seguente accusa:
- Voi però siete pieni di Mac Spocchia.
E’ vero.
Ma noi abbiamo ragione.
EDIT!
Sissì ho sbagliato!
E’ il 4.1.
Una volta avevo un iPhone, ora ho una costosa saponetta.
8 settembre 2010 • By Diego CajelliTanto tempo fa ero un Diegozilla felice.
Avevo affrontato alcuni triboli e mi ero comprato un AiFono.
Un 3G da 8 giga, che per le mie esigenze era proprio quello che ci voleva.
Ci ho messo dentro tutto quello che mi serviva.
Telefonavo, mandavo finalmente degli SMS, visto che finalmente avevo una tastiera. Ci scaricavo la posta, giravo su Internet. Usavo le mie applicazioni, alcune davvero idiote, ma fa niente.
Funzionava.
Bene.
Mi ha risolto un paio di situazioni, e a suo modo era come avere in tasca un mini ufficio.
Andava tutto bene.
Poi, un giorno infausto, ho aggiornato il sistema operativo del telefono, mettendoci con iTunes il 4.salcazzo e il 4.salcazzo successivo.
Il mio compagno di avventure si è rincoglionito di botto.
E’ diventato un inutile, inservibile, lento, fonte di estremo nervosismo, pezzo di coso che mi porto in tasca.
Capisco che quelli della Apple vogliano farmi comprare a tutti i costi l’ iPhone 4. Però, cazzo, il mio 3G andava benissimo.
Ciccetti di Cupertino, ascoltatemi bene: Questo è un comportamento degno di quelli che ti fottono con il gioco delle tre carte in Stazione Centrale.
E di nuovo, torna a tormentarmi il fantasma di quando usavo il Pc.
Ovvero: Devo sbattermi io per risolvere un problema creato da loro.
Posso fare il downgrade del firmware, ho capito come farlo ed è alla mia portata perché non sono un celenterato. Però, RecBoot non funziona con il sistema operativo del mio iMac e devo usare il computer di qualcun altro.
Andare, smanettare un paio d’ore con il Mac di un amico, per riportare il mio iPhone dallo stato di saponetta a quello di aggeggio funzionante.
Dovete essere voi Apple Ciccetti a mettermi nelle condizioni di usare i vostri prodotti, magari prevedendo la funzione downgrade in modo semplice, lo stesso modo semplice con cui vi acchiappate i soldi della mia carta di credito una volta che mi sono registrato. No?
Ecco perché la tentazione di portare l’ormai inutile affare dove l’ho comprato, mollarlo lì e comprarmi un qualsiasi altro smartphone è fortissima.
Sto solo aspettando che scatti l’interruttore della: questione di principio.
Navigon. Giri a sinistra, ecco, quello è il cestino.
20 luglio 2010 • By Diego CajelliL’impressione, fortissima e agghiacciante, è che dopo aver scaricato Navigon per IPhone, sono tornato indietro nel tempo a quando usavo Windowzzz.
Nell’assoluta ISpocchia che permea me e altri utenti Apple, ritrovarsi tra le mani un applicazione che non funziona e doversi sbattere per farla funzionare riporta alla mente ricordi perduti.
I ricordi di quando si procedeva a tentoni, per riavvii e reset, aggiornamenti e nuove versioni di driver. Perdendo ore, ore e ore solamente per far funzionare qualcosa che avrebbe dovuto funzionare da solo.
Navigon non funziona. Nonostante il reset profondo dell’ IPhone. Manovra consigliata da loro, sul loro sito, per risolvere i problemi di ricezione GPS.
Navigon non funziona, nonostante tutti i suggerimenti, i trucchi e le formule magiche lette sui vari forum.
Direi che tre giorni del mio tempo, per cercare di far funzionare un programma sono più che sufficienti per decidere di eliminarlo e lasciarlo nell’oblio.
Per come la vedo io, la Navigon mi deve settanta euri.
Anche perché i miei soldi sono stati presi subito, non ho pagato con una carta di credito enigmistica contenente una sciarada da risolvere per riuscire a incassare i miei quattrini.
Sabato parto per la Slovenia.
Mi porterò dietro un atlante stradale del Touring Club.
Al mondo ci sono moltissimi modi diversi per sputtanare 70 euri. Li puoi bruciare con l’accendino, spenderli tutti in calzini corti bianchi o giocarteli alle slot machine.
Oppure, se sei avvezzo alle nuove tecnologie, il modo migliore per buttare nel cesso 70 euro è quello di comprare Navigon per IPhone.
Complice una lettura non attenta delle recensioni sull’ iTunes Store, ho fatto la cazzata.
Ed eccomi qui.
Dato che ho fatto dopo quello che dovevo fare prima, è da ieri che raccolgo quelle informazioni che avrei dovuto raccogliere prima di dare i miei soldi alla Navigon.
E’ divertente come, di fronte ad un programma che non funziona per un cazzo per motivi di software, le soluzioni che vengono proposte si avvicinino molto al rapporto mistico con l’oggetto.
Prova a disabilitare questo, poi accendi quello, resetta quell’altro, rimani in equilibrio sul piede sinistro, canta Bad Romance di Lady GaGa al contrario e forse, se la congiunzione astrale lo consente, forse Navigon riuscirà a trovare il segnale GPS.
Ti ho dato dei soldi, Navigon.
Quello che mi hai venduto non funziona.